L'articolo è questo:

[supersaibal]
Art. 4
1. Dopo l'articolo 615-bis del codice penale sono inseriti i seguenti:
"Art. 615-ter. - (Accesso abusivo a un sistema informatico o telematico). - Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni.
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In effetti la tua interpretazione potrebbe sembrare corretta, ma l'intenzione del legislatore è di punire chi si introduce in un sistema informatico contro la volontà del proprietario.
La possibilità di mettere in atto misure difensive potrebbe essere soggettiva (quella di una grande azienda è infatti diversa da quella di un normale utente).

Inoltre il computer spesso contiene dati "sensibili", che il proprietario ha diritto di mantenere celati, anche solo per il diritto alla privacy.

L'accenno al sistema che deve essere "protetto" è stato oggetto di notevoli discussioni, a volte addirittura è stato usato per permettere l'assoluzione di alcuni hackers.

Oggi c'è una linea di condotta differente: una sentenza della Cassazione, per esempio, ha determinato che il fattore più importante per la configurazione del reato non è il grado di protezione del sistema, ma l'accesso contro la volontà "espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo".