Non essendo in grado di giudicare quali tipi di problemi un provider possa trovarsi ad affrontare, e quali sono i tempi di ripristino del servizio, consiglio di lasciare 15gg come termine, per evitare contestazioni sulla congruità dello stesso come legge richiede.
Inoltre, c'è un aspetto da considerare: i rapporti tra contraenti devono essere sempre improntati a buona fede e correttezza. Se anche il servizio fosse ripristinato entro il 17° giorno, e nei due giorni precedenti il cliente non avesse stipulato contratti con altri provider, subito danni economici, e l'isp non si rifiuti di stornare dalla fattura il periodo di inutilizzo, sarebbe certo in malafede invocare l'avvenuta risoluzione, che è rimedio ESTREMO contro l'inadempienza di una parte, ma l'altra parte ha per legge il dovere di non ostacolare pretestuosamente l'esecuzione del contratto e la prosecuzione del rapporto.
Se invece il provider non solo riattiva il servizio con un certo ritardo, ma rifiuta anche qualsiasi forma di rimborso per il periodo non goduto, allora si può essere "fiscali", in quanto all'atteggiamento ostruzionistico, e in definitiva scorretto, del provider è doveroso opporre l'avvenuta risoluzione nel modo più formalistico.