Beneficio Emotivo ed Emozioni

Bravo Giorgio, ottimo argomento.
Il beneficio emotivo! - LE emozioni sono importanti
se il dominio era disponibile la scritta del dominio diventava verde(speranza)e la ragazza mi sorrideva
IO incosciamente ero felice
Il colore verde e la ragazza che sorride può considerarsi universale e ad ampia fascia.

Certo come dice Elfo, i fattori emotivi sono la prima fonte di persuasione.
Il consumatore acquista un prodotto perchè è spinto da un bisogno, reale o indotto.
Per canalizzare i bisogni reali o indurre detti bisogni possono essere manipolati i fattori emotivi. Per poter applicare i quali, devono essere identificati i settori d'intervento e quindi studiarne statisticamente la composizione sociologica, valutandone le percentuali di persone che possono essere recettive ai diversi messaggi e perchè.

Secondo lo Standford Research Institute ( ma anche Eurisko riporta dati simili) l'80% della popolazione è "eterodiretta", non è cioè in grado di decidere da sè, subendo passivamente l'influenza dei mass media, delle pubblicità, delle mode ecc.
E' quindi indotta alla scelta da fattori esterni.
Essere in grado di comprendere detti fattori e di saperli manipolare significa conquistare quel mercato.

Spero perdonerete l'esempio professionale sul settore Viaggi-Turismo .
Il Viaggiatore è colui che pagando di persona in disagi e rischi accrese la sua apertura mentale confrontando i suoi limiti di conoscenza con altre culture ed abitudini e ricevendo da ciò maturazione, accrescimento culturale, apertura mentale ed esperienza.

Essi, i Viaggiatori, fanno parte di "quel" 20% degli utenti "autodiretti" che sanno cioè riconoscere i propri bisogni e scelgono come appagarli autonomamente; tendenzialmente quindi sanno scegliere da sè i propri viaggi ed itinerari e non si lasciano convincere da facili ed ammiccanti offerte, dai sorrisi e dai colori verdi.

Il restante 80% degli Utenti, oltre a non essere in grado di ben interpretare i propri bisogni e quindi di scegliere offerte diverse, non sopporta i disagi ed i rischi di nuove ed incontrollate situazioni, non sopporta di cambiare abitudini e mal sopporta anche l'idea di dover rivedere o mettere in discussioni verità e costumi, valori ed opinioni che ritiene comodamente certi ed assodati. E' quindi un NON Viaggiatore .

"Quel" 80% di fronte al "viaggio" è traumatizzato dal cambiamento, dal nuovo, dall'inconsueto, dal diverso e dal non conosciuto.

Ma è un'ampia fascia di Utenti. E quindi allettante.

Gli Operatori hanno dunque creato con l'uso sapiente dei media il mito del viaggio e nella vacanza esotica uno status simbol che propio quel 80% è incapace di evitare; chi compie quell'azione (il viaggio esotico) ha cioè un riconoscimento dall'ambiente che lo circonda (amici, familia e lavoro); l'utente può in sintesi "vantare" l'esperienza acquisita.
Ma ciò che teme, e che lo allontana dal viaggio esotico sono propio le incognite di quella "esperienza".

Gli Operatori quindi, dopo avere creato il bisogno di un "Viaggio Esotico" con massicce campagne promozionali ormai planetarie, hanno raffinato la tecnica dell'offrire il NON VIAGGIO a NON Viaggiatori.
Immagini capaci di suscitare emozioni e sogni ( il colore verde e la ragazza sorridente di Giorgio) avvicinano e rassicurano l'Utente NON Viaggiatore al quale però viene offerto immediatamente il NON Viaggio , un luogo sì esotico, ma completamente isolato dall'ambiente circostante (nel quale difficilmente l'Utente si azzarderà ad entrare), una sorta di prigione d'oro dove potrà mangiare gli stessi cibi, parlare la stessa lingua, continuare a coltivare le stesse abitudini di casa insomma, senza cambiamenti nè traumi, ma potendo poi vantare "l'esperienza esotica".
Addirittura si è arrivati ad organizzare NON partenze ( onde evitare anche questo trauma) dove si danno all'Utente indicazioni chiarissime sul cosa mettere o non mettere in valigia, la quale valigia viene prelevata a casa dell'Utente che si ritroverà direttamente nella camera del Villaggio.
E' evidente che a quel tipo d'Utente, ammaestrato sino a quel punto e rinchiuso nel Villaggio "tutto compreso" ma circondato da quell'esotismo sentito così diverso e quindi ostile (del quale però poi potrà vantarsi al ritorno), sarà poi molto facile vendere e propinare di tutto, dai gadged ai servizi più incredibili quanto "artificiali", di facciata ( e costosi).

Ovviamente, al dilà dell'esempio viaggi, tutti noi ogni giorno, come Giorgio stamattina, dobbiamo fare i conti col colore verde di turno, con l'ennesima faccina ammiccante, che ci spiega che è propio di "quel" prodotto che abbiamo bisogno, se felici e realizzati vogliamo essere .

Da che parte stiamo della barricata, in "quel" 80% o di là ?

... ho la tabella d'autoanalisi dello Standford Research Institute...interessa ?