In una trasmissione televisiva francese del 21 aprile 1991 il Comandante Cousteau ha confermato quello che gli scienziati e gli specialisti in materia non hanno mai cessato di dire: "Tenendo conto della necessità del mantenimento costante dell’equilibrio fra civilizzazione e vita autoctona, è indispensabile che le popolazioni di cacciatori Inuit e di Terranova possano continuare a utilizzare la foca e i redditi che da essa provengono, pellicce incluse."
Nel 1964, in mancanza di un regolamento internazionale sulla banchisa, cacciatori di numerose nazionalità fecero un vero massacro cacciando grandi quantità di foche in particolare con l’aiuto di elicotteri. Attraverso un gruppo di cineasti, che stava girando sul posto un film di propaganda sul Quebec, fu quindi denunciato lo scandalo. Gruppi estremisti approfittano dell’avvenimento per produrre un altro film, stavolta truccato, che sarà ampiamente diffuso nel mondo intero e che tutt'ora viene fatto vedere: come può un pubblico, che spesso non ha mai visto un mattatoio o un animale macellato nel cortile di una fattoria, resistere all’emozione della vista del sangue sulla banchisa? Comunque si constata che tra il 1964 e il 1973 questo scandalo ha fruttato a certi gruppi ecologici cifre gigantesche. Nel 1967 le pelliccerie svizzere membro dell’APSP hanno rinunciato volontariamente all’importazione di pellicce di baby-foca. Questa rinuncia è stata rispettata, come certificano le statistiche doganali. Le campagne polemiche in merito alla protezione delle foche ebbero però anche conseguenze catastrofiche: non vi è più interesse alcuno nemmeno per le pelli di foca adulta, fonte di reddito vitale per gli Inuits, i quali vedono ridursi drasticamente il loro tenore di vita. Negli anni seguenti i pescatori e cacciatori hanno visto il loro reddito diminuire di quattro o cinque volte. Essi diventeranno e rimarranno, contro la loro volontà, persone assistite al 100% dai governi danese e canadese. Nel 1973, dopo lunghe trattative da parte dei paesi interessati fu approvato un regolamento per evitare gli abusi sulla banchisa e le rispettive acque: la caccia è regolamentata, le quote fissate e il bracconaggio condannato. Una positiva conseguenza di questa regolamentazione: la rinuncia di Greenpeace alla sua campagna contro la caccia delle foche e le sue scuse presso gli Inuits.