Degli autori che citi conosco solo Gance, ma anche molti altri che non citi, primi fra tutti i registi del cinema espressionista tedesco (Wiene, Murnau, Lang, Leni etc), che giocavano con le inquadrature e la struttura narrativa in una maniera che a noi pare molto "moderna"

L'idea che mi sono fatta, da semplice spettatrice, è che nella fase iniziale della storia del cinema, nella totale libertà da schemi precedenti di riferimento, si siano esplorate molte strade, ma che nel tempo si siano creati stilemi ai quali si sono adeguati la maggior parte dei cineasti, ferma restando il proseguimento di un lavoro di sperimentazione, che però ha finito per diventare un'operazione "di nicchia".
Nulla vieta di immaginare che, col tempo, l'intuizione di qualche antico regista possa essere pienamente sviluppata da qualche cineasta, senza che per questo si possa parlare di semplice metabolizzazione
facci caso... se pensi alle grotte di Altamira, in quest'ottica l'astrattismo in pittura diventa una semplice rivisitazione, cosa che non è

Diversa è la faccenda se vogliamo considerare l'ingresso delle tecniche più moderne (digitali, tanto per fare un esempio), che ha permesso cose ovviamente impensabili ai tempi dei pionieri