il cinema è un'arte "multipla": contiene infatti, al suo interno, altre arti "di base" come la musica che sono progredite notevolmente lungo tutto il corso del novecento. nel jazz, ad esempio, la vera grande rivoluzione inizia proprio negli anni quaranta con parker ed i boppers; reich nasce nel '36 e l'eurocolta ha uno scossone; in quell'anno cage inizia ad insegnare e raggiunge il pieno interesse delle avanguardie attorno agli anni '50 ('57-8 mi pare sia venuto in europa ed i nostri abbiano trasecolato, non ricordo bene).
io direi quindi un'altra cosa.
il novecento è stato, in generale, un brulicare di idee nuove: per essere considerato degno di nota un artista doveva inventare qualcosa di nuovo, in contrapposizione al pensiero tardoottocentesco che sapeva di stantio. questo ha portato allo sviluppo di una miriade di linee di pensiero indipendenti, a volte intrecciate tra loro ma per la gran parte desiderose di proseguire autonomamente, almeno fino agli anni ottanta: dopodichè si è cominciato a capire che ci si stava dando la zappa sui piedi, pubblico e critica erano contrari pur essendo imprescindibili (checchè ne dicano alcuni illustri intellettuali) poichè difettavano del codice di lettura dei grandi sperimentatori (nonchè del tempo necessario per assimilarlo, eventualmente: corri che ti corri ogni giorno ne arrivava una nuova...) ed infine alcune grandi scienze sulle quali sperimentare cominciavano a dare segni di cedimento (in musica, l'armonia, ad esempio).
corollario: se esiste un'idea stupida, a parer mio è quella enunciata poc'anzi. se un artista deve essere considerato meritevole per quanto di nuovo ha apportato alla sua arte, siamo fritti. in arte mi attengo al seguente assunto (sul quale ho riflettuto parecchio e per parecchi anni e ritengo inattaccabile).
se arte è comunicazione (e per me lo è) e prescinde dal media utilizzato (e per me prescinde) il significante deve cedere il passo al significato: anzi, proprio da quest ultimo bisogna partire per definire il concetto e scegliere il mezzo appropriato di espressione. avere un parco ampio di possibilità certo aiuta ma non implica che si sia in grado di utilizzarle tutte con sapienza: miglior artista è quello che meglio descrive i concetti che ha nel cervello con i metodi adatti e che riesce a comunicare nella maniera più efficace con l'interlocutore.
per inciso, il più cretino è quello che, avendo inventato un nuovo mezzo di comunicazione, crede di aver fatto dell'arte.![]()