gli italiani si sono abituati a lasciarsi trasportare al voto all'ultimo minuto dai discorsi nei salotti televisivi. Chi le spara meglio nelle ultime due settimane, vince. Prima si tende a dimenticare, a non immagazzinare le notizie e lasciarsele scorrere addosso. Non ce ne siamo quasi accorti di essere diventati così abulici, vuoi per una disaffezione alla politica derivante dalla bassa qualità della classe politica e vuoi perché le nuove generazioni son cresciute a pane e publicità e quindi l'unico messaggio che recepiscono è quello immediato e letale degli spot elettorali.
Formarsi un'opinione nel corso del tempo è diventato esercizio di una minoranza.