Ecco, vedete che di dispiaceri ce ne sono stati eccome. Ma il bilancio vi dico con grande franchezza che mi entusiasma. Anche dal punto di vista tecnico abbiamo fatto progressi notevoli. Dal quel 12 ottobre di quattro anni fa quando partimmo da zero, e quando dico zero intendo proprio zero, oggi contiamo su una buona struttura produttiva, uno studio televisivo sufficientemente attrezzato, personale tecnico cresciuto in professionalità, ma soprattutto abbiamo acquisito il nostro metodo produttivo, che è la vera ricchezza della televisione. Poco tempo fa mi è venuto a trovare un collega di un’altra tivù privata, mancavano sì e no 20 minuti alla diretta del telegiornale. È rimasto molto stupito della calma in studio e in regia. Ma come, da noi c’è un caos… tutti che corrono, tutti agitati, trafelati, e qui invece, mi ha fatto notare.
Proprio questo voglio dire, siamo riusciti a inventare un metodo operativo, sappiamo fare televisione e ci riusciamo. Però quello che davvero mi inorgoglisce è che il metodo funziona ormai indipendentemente dal sottoscritto. La storia di TelePadania se la dovessi riassumere in poche parole direi che è una favola di libertà diventata realtà. In tutti questi anni mai una sola volta da direttore ho ricevuto una telefonata o un invito di qualsiasi tipo a orientare in questo o quel modo la linea editoriale della tivù. Mai e da nessuno. Telepadania è nata libera e ha continuato ad essere libera, finanziata dai suoi telespettatori e dalla (poca) pubblicità che riceve. Chi pensasse il contrario leggendo queste righe qui in Internet, sappia che è in malafede. Inoltre, per dirla tutta, la redazione di TelePadania vede una netta maggioranza di donne giornaliste. E anche questa è stata una mia scelta precisa. Siamo l’unica tivù che l’ha fatta, però. Cosa significhi lo lascio alla vostra intelligenza.
Dopo la fase iniziale in quel 1998, anche dal punto di vista manageriale TelePadania è cresciuta bene. La nomina di Davide Caparini all’incarico di amministratore della società editrice della nostra tivù, oltre che direttore di rete fin dalla prima ora, ha fatto fare un grande salto di qualità. E forse ricordare che lavora gratis aiuta anche a capire di che pasta è fatto quest’uomo. Chi si loda si broda? E allora sbrodiamoci pure, perché questa nostra tivù “clandestina” mai citata ma molto guardata (mediamente 600.000 telespettatori per sera) ha il diritto di rivendicare la sua esistenza e le sue capacità.
Noi non siamo in grado di concorrere con in grandi canali televisivi sull’immediatezza e la pertinenza delle immagini, ma siamo in grado di batterli sul terreno della libertà di informazione. Noi diamo voce alla gente intervistandola, ad esempio. Per scrivere questa breve storia, ho dato uno sguardo all’archivio del materiale andato in onda. Ebbene, con una media di 14 servizi giornalistici al giorno, TelePadania ad oggi ha realizzato oltre 12.500 servizi per il solo telegiornale e di questi oltre il 20% sono interviste alla gente. Più di 2.500 servizi di questo tipo sono la prova provata che decine di migliaia di cittadini hanno avuto modo di dire la loro in tivù senza censure e condizionamenti. Mai una sola intervista è stata tagliata, mai una sola intervista è stata preparata. Ora domandatevi pure se la medesima cosa avviene o è mai avvenuta al Tg1 della Rai o al Tg5 di Mediaset.
Ecco, se qualcuno vuol sapere in fondo perché esistiamo, la risposta può stare anche in questi numeri e in quello che significano. Per il sottoscritto è la prova che quell’idea di anni fa di fare dell’informazione la tribuna della gente è diventata realtà.
Così pure, sono convinto che abbiamo creato dei giornalisti capaci e preparati. Molti di quelli che iniziarono l’avventura di TelePadania oggi non lavorano più con noi, ma non hanno abbandonato la professione, tutto al contrario hanno continuato con successo la loro carriera professionale in altre testate ed emittenti televisive. Questo significa che altri editori li hanno ritenuti preparati,e siamo davvero felici per loro. Così pure con TelePadania sono emersi dei talenti – nel vero senso della parola – che fanno onore al nostro mestiere. Un nome per tutti quello di Massimiliano Ferrari, dotato di coraggio e intelligenza non comuni, che oggi può ambire anche a incarichi prestigiosi. Lo stesso con tutta sincerità penso di Andrea De Luca, autore, inventore e conduttore dei programmi sportivi della nostra emittente (impresa quanto mai difficile da realizzare) che oggi si fa onore costruendo con metodo e notevole capacità d’analisi i contenuti del Tg Politica assieme a Sonia Sarno.
Devo dirvi però che tutta la squadra di redazione di TelePadania è un tesoro di ricchezze culturali e professionali saldata da un mastice fortissimo fatto di dedizione e impegno che stanno dietro le quinte dei programmi in onda. Chiara Moretti, Fabio Pasini, Giulia Macchi, Francesca Pozzi, Ilaria Tettamanti, non saprei dirvi chi è il migliore. Ognuno di loro ha peculiarità intellettuali indispensabili alla nostra tivù. Sono giovani, cresceranno molto bene, ne sono sicuro. Così come ho la certezza della straordinarietà della figura di Sonia Sarno. Professionalmente – stiamo parlando di una giornalista professionista – possiede la dote rara di chi non teme di mettersi alla prova. E chi lavora in televisione sa bene che il passato non conta, viene subito dimenticato dal pubblico. La tivù è sempre e dannatamente al presente. Ecco, Sonia ha la capacità di sapere raccogliere le sfide e vincerle. Adesso è inviata a Roma. Gettata di peso dal sottoscritto nella bolgia romana della politica, ultima arrivata, senza appoggi e/o corsie preferenziali, sopravvivendo con un pugno di monetine perché questa è la verità, altro che inviati Rai o Mediaset con la stanza nell’albergo a quattro stelle, Sonia sta dando una gran prova professionale. Portare a casa – come diciamo noi – interviste di qualità tutti i giorni e soprattutto nel numero mai inferiore a 4 se non 5, è un risultato che non arriva per caso. Brava.
Ecco, siamo alla fine del racconto.
Quanto a me, sappiate che potessi riavvolgere il film di TelePadania –e della mia vita – rifarei tutto. Non mi pento di nulla, neanche degli errori. Perché di difetti ne ho tanti, ma li vivo con onestà e sincerità.
Mi hanno insegnato a vivere senza soldi, le vere ricchezze sono altre.

Viva la libertà.

http://www.leganord.org/a_12_televisione_storia.htm