In precedenza c'era stato un po' di imbarazzo nelle file di Forza Italia, in quanto Scelli aveva invitato al Palamandela di Firenze anche i due terroristi di destra ergastolani Francesca Mambro e Giusva Fioravanti. «Volevo chiederle scusa per averla messa in imbarazzo», ha esordito Scelli rivolto al premier. Ma Berlusconi l'ha subito fermato: «Nessun imbarazzo, nessuna scusa. Fermiamoci qui e andiamo avanti».
Per carità, niente da stupirsi da uno che ritiene Benito un dittatore all'acqua di rose, ma solo l'ulteriore conferma che le sue sono sempre parole in libertà. Parole che sgorgano per inerzia nel fiume delle sue banalità populistiche sapendo di sfociare nel mare pieno di nulla dei suoi uditori.
Peccato che queste parole legittimino una strage.