[supersaibal]Originariamente inviato da lookha
è vero. A volte succede.
A volte.
Poche. Volte.
53 morti in un anno son tanti per attribuirli alla caccia dello scoop.
Alcuni come Couso, Anguita, Ortega, Baldoni o la Sgrena non cercavano lo scoop a scapito della sicurezza: cercavano di fare un lavoro indispensabile rischiando l'osso del collo. [/supersaibal]
sai bene che esistono due tipi di cronisti da guerra..quelli che stanno negli alberghi a bere e quelli che le notizie se le cercano, tipo la Ilaria Alpi e gli altri che hai citato.
Credo faccia parte dei rischi del mestiere, l'unica cosa certa e' che trovandosi ad operare in zone particolamente ostili in cui i conflitti sono ancora attivi i rischi aumentano, anche perche' ho l'impressione che in tutti questi casi non si tratti di eserciti regolari ma di bande armate o gruppi al di fuori del coro, quindi non gestibili e non usi alle regole minime che ci sono, fra cui lasciare in pace croce rossa, medici e giornalisti.