Capisco che certi atteggiamenti possano infastidire e spingere a reazioni di rigetto.
Soprattutto nel campo delle idee, dove si dovrebbe soltanto proporre, e non certamente imporre (il che vale, evidentemente, anche per le consultazioni referendarie ).

Tuttavia un po' la tizia la capisco.
Lavorare per gli "altri" o cercare di far capire qualcosa alle persone attraverso l'impegno personale è onestamente faticoso, frustrante e avaro di soddisfazioni, soprattutto quando ci si impegna per questioni di interesse pubblico in un mondo che guarda solo al proprio privato. Non sto parlando solo di politica, ovviamente.
Succede che si sbotti, alle volte, soprattutto quando si ha coscienza di essere impotenti di fronte al menefreghismo generale.
E parlo per esperienza personale.