è una frase di uno scrittore spagnolo del '300 che considerava la sua opera letteraria come una collaborazione con il popolo e quindi invitava chi ascoltava le sue opere a farle proprie e a modificarle come meglio credeva.Originariamente inviato da gianiaz
[OT]
alkat, mi traduci la frase in firma che non riesco a capire cosa vuol dire?
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in realtà era una pratica abbastanza comune al tempo anche perché la cultura medievale non dava grande importanza all'originalità delle opere e ancor meno all'autore delle stesse, tant'è che sono numerosissimi i poemi e trattati anonimi dell'epoca.
comunque, a parte quanto scritto qui sopra, il caro Arcipreste de Hita (lui sì che firmava le sue opere) consegna ai lettori il suo Libro de Buen Amor (se ben ricordo) con la frase che ho nella firma e che più o meno si può tradurre così:
"chiunque la ascolti, se ben sa poetare,
può aggiungere e modificare se lo desidera"
direi che è un bel manifesto open source, no?
.a.

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