allora, a me hanno insegnato questo: il dna è una lunga catena di acidi nucleici, molto lunga, arrotolata su se stessa un due tre volte (scusa i termini poco tecnici, ma credo non siano necessari ora). Tutto il dna di una cellula è suddiviso in vari cromosomi. All'interno di un cromosoma il dna non è tutta una fila unica di informazioni, ma è virtualmente divisa (di fatto le molecole sono tutte attaccate) in geni, ognuno col suo bravo genotipo diverso da persona a persona.
La PCR se non ricordo male funziona così: ogni gene (dico due cose diverse l'una dall'altra perché non mi ricordo quale delle due è , dovrei andare in garage e riprendere il testo di biologia) ha una sequenza di basi che lo contraddistinguono, prima dell'inizio dell'informazione contenuta nel gene stesso, oppure comunque le basi ad inizio gene sono tutte diverse da gene. La PCR sfutta l'enzima dna polimerasi per far leggere (e quindi copiare) un particolare gene una granda quantità di volte. Come funziona la polimerasi: l'enzima da solo non riesce a legarsi alla molecola di dna (o comunque non si legherebbe in un punto preciso, proprio ad inizio gene), per questo ha bisogno di una serie di basi già codificate (il primer) che guarda caso sono le corrispettive dell'inizio del singolo gene, così che la polimerasi possa iniziare il suo processo di copia. Mettendo in provetta dna, la polimerasi e il primer giusto, la polimerasi creerà tante copie del gene quante sono le molecole di primer nella provetta.

Perciò, dire che la PCR amplifica un gene, o che amplifica del dna, mi pare più o meno la stessa cosa, visto che un gene è fatto di dna. O no?