dal sito di ArciGay Milano:
Sull'Unità del 10/9/04 Giulia Rodano elenca però le dichiarazioni ed i comportamenti reali tenuti da Storace, fino a ieri, nei confronti dei gay:
- se una coppia omosessuale assiste un anziano non ha diritto ad essere aiutata dalla Regione
- la lunga battaglia (anche lì in campagna elettorale) per impedire lo svolgimento del Gay Pride a Roma nell'anno del Giubileo, arrivando perfino ad ipotizzare l'organizzazione di un «macho pride»
- sempre in quel periodo affermò che i grandi giornali della Capitale facevano un «giornalismo un po' omosessuale, con l'erre moscia».
- durante la trasmissione «Scherzi a parte» dichiarava che «è meglio essere froci che laziali».
- in Regione ha fatto approvare una legge sulla famiglia che cancellava i diritti delle coppie di fatto e tutelava solo quelli delle coppie nate dal matrimonio
- ha ottenuto l'esclusione della tutela delle famiglie di fatto anche dal nuovo statuto regionale laddove all'articolo 7 comma 2 si stabilisce che la Regione riconosce i diritti della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio , e chiariva che quell'articolo avrebbe reso impossibile negli anni proprio la modifica della legge sulla famiglia se non modificando, con maggioranze qualificate, lo statuto stesso
- quasi sempre nelle parole del «governatore» Storace gli omosessuali sono «froci», «checche» o «viziosi».
- solo pochi giorni addietro il governatore del Lazio Francesco Storace applaudiva alla bocciatura dello statuto Toscana da parte del governo





Nne dymmostry almeno dyecy di mmenou
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