"Il problema maggiore resta la domanda interna stagnante, sia i consumi, sia gli investimenti - ha sottolineato Ciampi - le imprese e le famiglie, per l'incertezza del futuro, sono trattenute dall'investire e dallo spendere. Alle une e alle altre, imprese e famiglie, dobbiamo pensare, cercando di infondere fiducia, di spingere a investire, di tornare ad acquistare prodotti stando attenti ai prezzi e alla qualità, come giustamente chiedono le organizzazioni dei consumatori, ma anche con la consapevolezza che quando compriamo un prodotto italiano diamo impulso all'attività delle nostre imprese".
sarò un po' scorbutico, anche se trattandosi di ciampi mi devo un po' sforzare...

a parte che mi viene da chiedere dove stava mentre si massacrava la capacità di acquisto delle famiglie italiane e mentre la famosa concertazione si trasformava in "ti rinnovo il contratto ogni 4 anni e non ti do neanche quello che era nei patti"...

a parte che mi viene da chiedere dove stava mentre massacravano un'intera generazione con i co.co.co., i co.pro., le p.IVA individuali e compagnia cantante per salvare il culo a una manica di (im)prenditori pidocchiosi che si sentivano tanto fighi con la fabbrichetta di carta da culo...

non ho capito il motivo per cui mi dovrei preoccupare di dare impulso a questa fantomatica imprenditoria italiana che ha dimostrato di non essere in grado di star in pedi da sola...

io che giustamente devo essere flessibile, dinamico, disposto a spostarmi, sorridente per confrontarmi con le sfide del libero mercato e loro hanno bisogno del mio impulso? e una fettina di culo al limone no?