furono fatti con tensione continua, ma esiste un problema intrinseco al "trasporto" dell'elettricità: la caduta di tensione nei cavi.
Passando alla corrente alternata si possono installare trasformatori, quindi il trasporto a grande distanza si fa in "alta tensione" e poi viene ritrasformato a tensioni normali di utilizzo (civile o industriale).
Queste tensioni variano (e di molto), le più usate, che sappia io, sono a 130.000 ed a 220.000 Volt, vacendo un brevissimo calcolo, la corrente che normalmente transiterebbe per un utilizzazione di 1.000.000 W (1 MW) a 220.000 volt è poco più di 4 Ampere (lasciamo da parte il cos& e perdite varie, è solo esempio), se dovessimo alimentare in 220 Volt direttamente questa linea di trasporto elettrico saremo in presenza di 4.000 Ampere e rotti!! Roba che non sarebbe fattibile (a meno di non avere superconduttori a resistenza infima).
Ciao.