L'episodio di razzismo in una partita di terza categoria lombarda, Lecchese-Valmadrera. "Gioco da tanti anni - ha raccontato il capitano della squadra di casa - ma una cosa del genere non mi era mai capitata".

LECCO - Saranno contenti in Federcalcio... L'insulto razzista se arriva dall'ultrà non fa notizia, se dal calciatore ne fa un po', ma se arriva dall'arbitro, allora è un caos. Caos che si sta puntualmente verificando per quel che è avvenuto ieri a Lecco durante una partita del campionato calcistico di Terza categoria.

Il direttore di gara della partita, Lecchese-Valmadrera, Mauro Macoli di Bergamo, si sarebbe infatti rivolto a un giocatore di colore della Lecchese (tra l'altro il capitano della squadra) con un insulto esplicitamente razzista.

I fatti. Secondo quanto riferito dai giocatori e dai tifosi della Lecchese, l'insulto è stato rivolto dall'arbitro al capitano della Lecchese, Alessandro Bernasconi (tipico cognome lumbard, ndz), di colore, dopo che l'arbitro aveva fischiato una punizione dal limite a favore degli avversari della Lecchese.

Bernasconi, che in quanto capitano può da regolamento parlare con l'arbitro, si è rivolto al direttore di gara per chiedere spiegazioni sulla punizione appena fischiata che, a suo parere, era dubbia.

"Ma l'ho fatto in modo pacato - ha riferito il giocatore - e per tutta risposta mi sono sentito dire quelle parole" ("stai zitto negro di...", ndr).

"Non mi era mai successo - spiega Alessandro -. Sono anni che gioco: ho cominciato dai giovanissimi, ma mai m'era accaduta una cosa del genere".

L'insulto contro Bernasconi è stato riferito anche da altri giocatori. Il compagno di squadra e amico di Bernasconi, Cristiano Ferraresi, conferma la versione del suo capitano: "Sì, l'arbitro ha urlato proprio così: 'Stai zitto, 'cinque', negro di m...'. Ho sentito benissimo. Non volevo neanche crederci. Anche a me non era mai capitata una cosa così".

La Lecchese ha detto che ora si rivolgerà agli organismi federali competenti.

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l'arbitro si è giocato la carriera