Negli anni sessanta la Marina degli Stati Uniti effettuò studi sull'influenza che il colore dell'ambiente può avere su chi ci vive e lavora. Lo scopo era determinare di quali colori dovessero essere dipinti gli interni delle navi e delle installazioni a terra per migliorare le condizioni di vita e operative del personale, di terra ed imbarcato.

L'approccio, evidentemente, era estremamente occidentale, ma piuttosto scientifico. Dopo lunghi e costosi studi, una quantità pazzesca di galloni di pittura e migliaia di ore di impegno da parte di psicologi e di volontari che operavano in ambienti dai colori più improbabili, unità navali con gli interni rosa, violetti, a striscie, la U.S. Navy concluse che era assolutamente indifferente di quale colore fossero le pareti e gli arredi. Era semmai utile per il morale degli equipaggi che gli ambienti venissero ridipinti abbastanza di frequente: gli effetti migliori si ottenevano con il periodico rinnovamento (*).

Personalmente, in casa mia va bene qualsiasi colore purchè sia bianco. E sono stato addestrato a richiudere il coperchio del water da un paio di signore con cui ho avuto la ventura di convivere per un po'.

(E però se qualcuno mi spiegasse dov'è la zona della ricchezza in casa mia gliene sarei grato.)

Ciao e buona pennellessa a tutti.



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(*) Apparentemente se ne potrebbe dedurre che le signore che con una certa frequenza tormentano i loro partner per cambiare gli arredi, il colore delle pareti, le tendine eccetera abbiano fondati motivi per farlo. Ma dubito che accertare ciò rientrasse negli scopi della Marina e sono ragionevolmente certo che non ne sia stata fatta menzione nei report conclusivi delle sperimentazioni.