Guarda che forse non hai capito il senso dell'articolo. Google si è lasciato censurare eccome pur di accedere al mercato cinese. Tutto un affare di soldi naturalmente.
L'articolo in effetti secondo me è tendenzioso pro-google e spiega male la situazione.
La censura c'è, tanto è vero che PI scrive "l'inserimento di parole chiave come Taiwan o Tibet restituisce tonnellate di pagine gelosamente monopolizzate dal Partito Comunista Cinese".
Quello che contortamente e goffamente PI tenta di spiegare è che mediante "Le funzioni di ricerca in pinyin, la traslitterazione in caratteri latini del mandarino ideografico, permettono di fare ricerche sfruttando stringhe testuali in inglese" "In abbinamento ad un semplice software anti-firewall statale come freegate" è possibile eludere la censura e arrivare a informazioni libere.
Ma senza il trucco della traslitterazione in caratteri latini del mandarino le serp sono censurate dal regime militare comunista cinese e google tace ed acconsente di buon grado.
Nel forum in parte alla notizia fra i molti post che lamentano la non chiarezza dell'articolo e sottolineano l'esistenza della censura da parte di google ho trovato anche un link che mostra con degli screenshot le serp cinesi censurate.