Già questa tua risposta basterebbe a doverlo esentare da ogni responsabilità, evitando di coinvolgerlo in polemiche dannose per la sua immagine.Originariamente inviato da Paola_pg
Ho detto questo? No!
"Marco, scusa eh? ora capisco
Ho detto che offre servizi di bassa qualità? Eh no.
A te piacciono quei siti tutta musica e luccichii...
non ti importa dell'usabilità, dello standard e dell'accessibilità"
"Ad ogni modo, io ho la banda larga e per aprire i siti che ha linkato ci ho messo qualche secondo di troppo."
Queste sono dichiarazioni che sottintendono il tuo tentativo di sminuire il suo lavoro.
Non è un problema di Queer.Chi applica prezzi stracciati, in un qualsiasi settore, manda in vacca il mercato. La concorrenza è giusto che esista, ma qui non si tratta più di concorrenza, si tratta di svendere un prodotto che da un altro costerebbe di più. Questo non è mandare a pallino il mercato?
Te la devi prendere con il sistema che funziona così, non con chi ne fruisce senza violare alcuna regola.
Quando tu attacchi Queer, gli crei un danno inutile scaricando su di lui le colpe di un sistema che lui può decidere di abbracciare come di rifiutare, in attesa che tale sistema cambi.
Nessuno sottolinea la positività o la negatività del sistema in atto.
Ma fin quando il sistema permette a Queer di fare quel che fa, lui può farlo senza dover dare conto a nessuno.
Questo è un problema del "chiunque" in questione, non tuo.Chiunque offra un servizio di alta qualità non può svenderlo proprio perché "di alta qualità".
E' il mercato che si danneggia da solo.Così facendo, non solo danneggi il mercato ma danneggi anche te stesso.
Il "te stesso" è in grado di decidere da solo.
Convinta?Tu non sei un webmaster, suppongo.
Non è un problema di Queer.In Italia, purtroppo, il mercato del web gravita ancora in un'enorme caos. Un calderone dove tutti buttano dentro quello che hanno.
E' un problema del cliente, non tuo.Il signor Tizio titolare dell'azienda Caio, che non sa un piffero di webdesign, è ovvio che si fa stuzzicare da "un sito" prodotto a basso costo. Quando poi si rende conto che il signor sempronio della ditta ics sua concorrente, ha sì speso di più per la costruzione del sito, ma quest ultimo ha un tiraggio incredibile rispetto al suo, allora e solo allora si rende conto che non sempre serve (a lungo termine) cercare le soluzioni più vantaggiose economicamente.
Non sei tu la detentrice di tale chiarezza, nè di uno standard di prezzi, legato a fattori altamente soggettivi.Ecco perché bisognerebbe far chiarezza nel mondo del Web e applicare "prezzi" più o meno simili.
Difensore dell'obiettività, che in quanto tale rifugge da ogni partito.
Ma sei il suo avvocato difensore? oppure sei del "partito" "io dico la mia ma tu devi pensarla come me"???
Sentiti pure offesa ma non scaricarlo su Queer.Io non ho gettato discredito proprio su nessuno e se è questa l'impressione che ho dato, chiedo scusa a Queer. Ad ogni modo io mi sento offesa quando leggo certe cose, perché se vuoi fare un sito con tutti i crismi ci metti impegno, soldi, pazienza, retina e tante altre cose.
Ripeto. Ha violato il regolamento? No. Dunque Queer ha tutto il diritto di essere tutelato da polemiche strumentali che alla fine si ripercuotono negativamente sulla sua immagine e sul lavoro che fa.
L'obiettività non ha animosità nè polemica.
Non mi è sembrato proprio!
Quanto ti sto dicendo, aldilà dell'apparente perentorietà del mio modo di esprimermi, è detto con la massima calma.
Purtroppo la mancanza di un'interazione visiva rende equivoco il tono con cui si esprime il proprio pensiero, ma ti assicuro che non c'è nessuna animosità.

