Questo coso mi diverte tanto che me lo sono studiato a fondo; comunque l'esperto di comunicazione eventuale che lo ha assemblato dovrebbe essere radiato dal suo eventuale albo
Primo Berlusconi, tanto lo detestano tutti, e in 2 righe, altrimenti si rischia di far prendere le sue parti per spirito polemico. Il prologo.
Secondo ovviamente Prodi: l'ouverture così tutti gli altri li si dovrà poi confrontare con lui.
Sbrodolamento e uso di terminologia aulica e ridondante, allo scopo si specifica non solo la città ma anche l'ateneo di laurea, ad esempio, ogni volta. E tutta la storia della sua vita culturaale, step by step: si entra nel vivo, con il personaggio a cui si vuole dare maggior rilievo e spessore. Impressionante.
A Fini si dà addirittura del tu: Gianfranco, come si direbbe 'Romano' se non si avesse cotanto rispetto per cotanta persona > fini è carino, non importante.
Rutelli è una merda (contrasto).
Bertinotti lo mettiamo nel mazzo così si dissimula, e siccome è imbarazzante (sia perchè non è laureato che come personaggio politico), lo liquidiamo in fretta.
Seguono tre personaggi poco rilevanti, per fare numero: ci si sofferma su Maroni giusto per sottolineare la sua appartenenenza in toni vaghissimamente sarcastici. Bossi ormai conta gnente.
Beh, alla Mussolini bisogna darle una riga: nè dove nè ateneo, troppo valore alla cosa; piuttosto menate politiche e se serve un'appartenenza irrilevante se non addirittura negativa (ambivalente).
Seguono ancora tre tizi, per dissimulare qualli a cui si vuole dare rilievo, senza soffermarcisi, tanto per poetr dire che c'è par condicio: dove si è laureata giusto la Bonino, non si può esagerare; poi in chiusura, sbrigativamente, solo titolo di studio e professione di altri due tizi che fanno atto di presenza ma a cui non si vuole dare nessun particolare pregio o valore.
Fine.
Chissà come, ho l'impressione che a livello subliminale faccia colpo Romano
O era premeditato in fase di allestimento, e pure maluccio, o è stato manomesso (involontariamente?).