Occorre fare alcune precisazioni.

1 La rete di Telecom non l'ha costruita l'attuale proprietario, cioè il tronchetto dell'infelicità, ma l'ha costruita lo stato con i soldi degli utenti.

2 C'è stato l'errore del governo D'alema di vendere in blocco telecom, l'infrastruttura (almeno centrali telefoniche e ultimo miglio) sarebbe dovuta rimanere allo stato che avrebbe dovuto garantire l'accesso a tutti gli operatori a tariffe standard, invece si è passati da un monopolio pubblico ad uno privato con telecom che detta legge.

3 Telecom è stato riconosciuto dall'AGCOM operatore dominante nel mercato adsl all'ingrosso (è praticamente l'unico rivenditore ed hal il dominio sull'ultimo miglio. circa 99%). Per questo TI è obbligata a presentare offerte all'ingrosso che devono rispettare determinati paletti e rendere l'offerta dell'incumbent replicabile dagli altri operatori.

4 Per quanto riguarda gli investimenti degli altri operatori, è vero in alcuni casi potrebbero investire di più, ma non è molto facile investire se poi non hai risultati sul mercato, come conseguenza della mancanza di una concorrenza effettiva. Per Telecom è facile dire che gli operatori alternativi dovrebbero investire di più, ha il monopolio sulla rete (acquistata a costo zero) riceve 15 euro mensili di canone telefonico su 25 milioni di linee, che giustifica con la necessita di ammodernare la rete (in circa il 15% delle centrali non è possibile attivare l'adsl per la presenza di apparecchiature limitanti, mux ucr, vecchie di decenni), tutti gli operatori devono cmq pagare un canone a telecom (wholesale, shared access, full ull), tranne fastweb, nelle città in cui arriva con la fibra fino alle case degli utenti. Gli OLO ( Other Licensed Operators) non dispongono di un canone fisso e nel contempo devono fare i conti con i salati canoni all'ingrosso telecom e con la mancanza di una reale concorrenza dovuta alla scarsa incisività (per loro stessa ammissione) dell'AGCOM. Quindi mentre per loro potrebbe valere il discorso non investo in quella zona perchè non è remunerativa, per telecom che percipisce il canone telefonico non può valere, purtroppo anche Telecom ragiona in termini di ritorno immediato degli investimenti (max 12 mesi) e circa 10 milioni di italiani per questo non possono usufruire del servizio adsl, alla faccia dell'ammodernamento della rete.
Replicare la rete telefonica è un opera impossibile ed inutile, sopratutto per quanto riguarda, centrali e ultimo miglio, sarebbe come replicare la rete elettrica, occorrerebbero anni e migliaglia di miliardi.
Alcuni operatori stanno raggiungendo le centrali telefoniche con le proprie infrastrutture e montando i dslam nelle centrali possono raggiungere il doppino dell'utente e offrire servizi shared access e full ull.

Per il servizio universale, telecom chiede 150 euro per l'allaccio nel caso l'utente si trovi nei pressi della centrale (praticamente non fa altro che abilitare un doppino che si trova già nei pressi delle abitazione, salvo rari casi non deve effettuare nessuno scavo o intervento particolare). Se l'utente è lontano dalla zona urbana la cifra chiesta all'utente sale e di molto.
Inoltre Telecom percepisce un canone telefonico salato che gli consentirebbe di fare le linee "d'oro". Oltre a questo nel caso i costi del servizio universale siano elevati è lo stato stesso a rimborsare Telecom.
Leggendo qui http://www.antidigitaldivide.org/ind...id=86&pageno=2
Si scoprono cose interessanti su canone telefonico e servizio universale.


5 Per quanto riguarda i problemi di upgrade e sempre telecom a doversi occupare dell'upgrade, anche nel caso di abbonamenti con altri operatori, perchè è lei che gestisce le centrali telefoniche, "stranamente" per i suoi clienti le operazione di attivazione linee e upgrade sono molto rapide mentre per gli OLO il tempo aumenta, in molti casi telecom sfrutta la sua posizione dominante proprio per creare "problemi" agli altri operatori.
http://www.antidigitaldivide.org/ind...page&pageid=54
Il bello è che esistono delle norme per cui Telecom deve garantire parità di trattamento tra le sue divisioni e quelle degli OLO. Questo dimostra che le regole ci sono ma non vengono fatte rispettare perchè il regolato (telecom italia) è di gran lunga più forte del regolatore (Agcom)


Anti Digital Divide ha chiesto spiegazioni su questi temi:
Violazione della delibera 34/06, introduzione dell’offerta bitstream e dell’orientamento al costo per le tariffe, mancanza di garanzie per gli utenti sull’effettiva qualità di alice 20 mega, velocità minima garantita di soli 40 Kbps, neutralità della rete, trasparenza dell’offerta, limitata concorrenza dovuta al fatto che li operatori saranno dei meri rivenditori e non potranno modificare le caratteristiche dell’offerta Telecom ecc...
http://www.antidigitaldivide.org/ind...page&pageid=86

Non sono semplici lamentele ma si basano su fatti oggettivi.


GunsRoses
ADD staff