Agli inizi del '900 (ai tempi eroici del ciclismo, come si dice in gergo) c'erano tappe ben più massacranti, con strade sterrate, biciclette pesanti come scooter, ed i ciclisti le percorrevano con i copertoni di riserva legati dietro la schiena perché non era detto che ci fosse l'ammiraglia a sostituirli. Ed il doping non c'era (o se c'era gli effetti che sortiva erano incommensurabilmente più blandi di quelli che si hanno coi farmaci odierni).Originariamente inviato da napoliunicafede
io ho giocato a calcio a livelli molto bassi e ti assicuro che è come dici tu a volte nemmeno i 90 minuti riuscivi a giocare... io stimo molto i ciclisti, forse li invidio! quando qualche volta vado in bici non riesco a fare nemmeno una salita col 5% di pendenza...non credo che tutti facciano uso di sostanze dopanti ma a me sembra impossibile che un uomo "normale" possa sopportare gare del tipo Giro d'Italia o Tour che si corre giorno dopo giorno con tappe veramente assurde... fatto sta che il Tour senza Basso sarà difficile vederlo almeno per me che lo seguo solo per gli italiani!
Quindi non credo che il problema sia "tappe troppo impegnative". Il problema è nella mentalità sportiva esasperata che impone il dover superare sempre i propri limiti ad ogni costo, con ogni mezzo; in una cronometro oggi se viaggi a 50 km/h ti puoi scordare la vittoria...
Ciò detto, anche a me pare eccessiva una squalifica per "presunta irregolarità", il ché non ha eguali in nessun altro sport; nell'atletica bisogna passare per le controanalisi, nel calcio non ne parliamo...