Buongiorno.

Dunque, il discorso di Clark credo si basi sul come una tabella viene letta da uno screen-reader. Essa viene linearizzata, ovvero ogni cella viene letta in successione dalla prima in alto a sinistra all'ultima, come siamo soliti leggere la pagina di un libro.

Tenendo a mente questo, quindi, è infatti possibile creare documenti comunque 'comprensibili' se affrontati da un lettore di schermo.

La questione, però, è che tutto si ferma all'ordine dei contenuti, che in relazione a tutte le potenzialità del markup è solo una delle cose di cui tener conto.

Le tabelle per il layout sono, già a livello di markup, un errore concettuale palese: se piazziamo tutte le informazioni (che hanno natura diversa tra loro) in tag tutti uguali (celle di tabella), queste informazioni diventano indiscernibili, e quindi lo scopo della marcatura viene completamente meno.

Provate a pensare ai film polizieschi, quando le vittime devono procedere al riconoscimento del colpevole da dietro un vetro. Ecco, immaginate di essere nei panni della vittima: avete davanti agli occhi cinque persone, in piedi. Fate una fotografia. Adesso attribuite le informazioni a quelle persone prendendo dei post-it e appiccicandoli vicino ad ogni personaggio. Usare le tabelle-layout sarebbe come scrivere su ogni post-it "persona": una foto, con cinque individui, e ognuno identificato come 'persona'. Niente di più. Checcacchio ce ne facciamo? Che descrizione abbiamo dato? Una sola, e in questo caso è come zucchero su... ci siamo capiti.

In documento web ci sono titoli, paragrafi, liste, citazioni, immagini e via dicendo. Non sono semplici modi di impaginare il testo, ma molto di più. Sono strumenti linguistici, per strutturare il contenuto. Vi pare poco? A me no.

Non dimentichiamoci inoltre che le tabelle, in (X)HTML, sono uno strumento molto potente e piuttosto complesso: ci sono tanti marcatori e attributi che aiutano a creare vere e proprie relazioni logiche tra le celle e le righe. E soprattutto tanti accorgimenti per renderle davvero accessibili. Una tabella usata per il suo scopo, infatti, se linearizzata perde di significato: ecco che con alcuni attributi e tag è possibile rafforzare a livello logico le relazioni. Insomma, le tabelle sono uno strumento bistrattato: usate male e poco, davvero poco, capite.

Altra cosa da non sottovalutare è che 'Building Accessible Websites' è del 2001: in questi cinque anni sono stati fatti talmente tanti ragionamenti sulle reali funzioni e compiti del markup che ormai è oggettivo dichiarare che le tabelle-layout sono una cosa stupida, nel senso di non-intelligente, non-logico, non-appropriato.

Ma quanto ho scritto? VVoVe: Bon, mi fermo. Vediamo cosa dite, così intanto riprendo fiato e riorganizzo le idee.