Direi che quelle cifre statistiche omettano consapevolmente l'altra faccia della medaglia.

Il 52% pensa che in vacanza si farà anche le patelle attaccate agli scogli, mentre il 91% si rassegna all'idea di portare in vacanza almeno un centinaio di test di gravidanza. Se il 76% parte con l'idea che pur di combinare qualcosa venderebbe un parente a caso alla mala thailandese, l'87% non si accontenterebbe di rimorchiare solamente la solita vicina della casa al mare. Per due italiani su tre il bikini è sufficiente per doversi sdraiare a pancia in giù. E se tre su quattro (75%) degli intervistati racconta un sacco di balle ai colleghi al ritorno dalle vacanze, il 95% si dice terrorizzato all'idea di andare in bianco per più di tre giorni di vacanza.


Il campione statistico individua qualcosa di "diverso" nel 90% dei casi, riportando a dispetto della solita missionaria, episodi di carriola rovesciata con forbice incrociata gastroduodenale con una passante estratta a sorte sul lungomare. Tre su quattro soffrono di "durata insufficiente" nella misura dei 12 microsecondi per i primi quattro giorni di vacanza. Nello 0.4% non mancano i timori legati al paragone coi compagni precedenti delle partner mentre il restante 99.6% se ne frega mettendo a tiro ogni trincea respirante nel raggio di 40 km.
La più grande paura per le donne è invece apparire troppo disinibita dopo aver partecipato alla consueta gangbang serale coi membri delle tribu locali. Il 74% del campione femminile ha la cellulite anche sulla faccia e sulle mani eppure rimorchia andando fiera del proprio fisico, il 71% è solitamente inguardabile in area urbana diurna mentre trova sempre qualche oloturia appiccicosa quando si reca in luoghi estivi di villeggiatura in orario notturno.

Non solo: il 94% delle donne intervistate confessa che, al ritorno nei candidi uffici dopo un'estate di bagordi e baccanali tali da fare impallidire Messalina, si ritrasformano in donne assolutamente integerrime, romantiche e idealiste.

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