La scuola, intesa come quella diurna, è una pacchia.
Se sei uscito da un buco normale (scusate per il francesismo ) è davvero una pacchia.
E' come "lavorare" 6 ore al giorno, che poi sono ore da 50 minuti quindi 5 ore, che poi quei 50 minuti si trasformano in 40 minuti quindi 4 ore.
Che poi a scuola trovi delle persone che faranno parte per sempre della tua vita (...) vabbe...
Come già detto basta far parte di una famiglia non dico di ricchi, ma una famiglia standard italiana.
Non devi pensare a mantenerti, i soldi in tasta te li ritrovi sempre.
Non devi pensare a dove dormire, un tetto c'è l'hai.
Non devi pensare a dove mangiare, 3 pasti al giorno non te li leva nessuno.
Non devi pensare a dove trovarti gli amici, la scuola è piena di ragazzi della tua età.
Non devi pensare a dove trovarti una ragazza, stesso discorso degli amici.
Non devi pensare a che hobby sceglierti, perchè te ne ritrovi 3-4 senza saperlo.
Constatato questo, se provi a pensarci un attimo solo... una persona per quale motivo va a lavorare? O meglio perchè vive? Esattamente per questo.
E allora chi te lo fa fare di lasciare tutto questo?
Eh si, uno deve avere anche culo. Il suo futuro si deciderà ancora prima di essere nato.
Ma le mie possibilità le ho avute anche io. In un clima non certo familiare, senza qualcuno che mi indicasse la strada giusta, senza tutte le piccole cose che ti spronano ad andare avanti.
Così prendendo tutto alla leggera, perchè tutto era scontato, sono stato bocciato la prima volta. A dir la verità li c'era ancora un clima normale, avevo quello che mi serviva per poter vivere decentemente ma a scuola ci sarò andato 1 mese in totale.
E quando cercavo di ammattere i miei errori per poter rimediare tutto è finito. Avevo milioni di braccia col indice alzato puntate verso di me, e sono aumentate quando sono stato bocciato perchè anche le persone che prima credevano in me hanno alzato il braccio.
Cambio città, cambio scuola, cambio amici, cambio tutto. Dopo due anni bocciato ancora.
Non voglio trovare giustificazioni perchè sarebbe bastato un minimo di impegno che solo ora capisco che non ho messo e potevo metterci, ma mi limiterò a dire che era veramente una situazione invivibile.
E così ti ritrovi a 19 anni a non sapere cosa fare mentre i tuoi amici o chi per loro aspirano ad un grande futuro, dove tu non sei incluso.
Credo che dopo le medie dovrebbero mandare tutti a lavorare un anno obbligatoriamente a lavorare per far capire davvero cosa vuol dire (non quelle cazzate chiamate stage che fanno dalla terza superiore, nn servono ad un emerito cazzo). Perchè un conto e sentirti dire "guarda che è cosi e cosà" un conto e provarlo sulla pelle.
Io l'ho provato troppo tardi --> sono cresciuto troppo tardi, ma sono cresciuto.
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