Dopo la strage
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato il massacro con la risoluzione 521 del 19 settembre 1982.
L'8-2-1983, la commissione d’inchiesta istituita dalle autorità israeliane e presieduta da Itzhak Kahan [2] e composta da un altro magistrato, Aharon Barak, e dal generale di divisione Yona Ephrat, giunge alla conclusione che il diretto responsabile dei massacri era stato Elias Hobeika, nemico giurato dei palestinesi sin dall’inizio della guerra civile in Libano (1975-1990). La stessa commissione però ammette indirettamente la responsabilità nel massacro (se non altro per non averlo saputo prevenire né troncare mentre era ancora in corso) dell'allora ministro della difesa israeliana Ariel Sharon (sostituito da Moshe Arens e dei comandi militari della forza d'invasione in Libano e, in special modo, del gen. Raphael Eytan, capo di Stato Maggiore, e del gen. Amos Yaron, comandante delle forze israeliane nella regione di Beirut (trasferito all'Ufficio degli effettivi presso lo Stato Maggiore). A tutt'oggi questa è l'unica inchiesta ufficiale aperta sulla strage.
Elias Hobeika, dopo la fine della guerra, nel 1990, è stato nominato ministro senza portafoglio nel governo di Omar Karami. Il 6 giugno 1991, è uno dei 40 deputati di nomina governativa che sono entrati a far parte del Parlamento Libanese.
Nel 1992, Elias Hobeika è stato eletto deputato e lo stesso anno è stato nominato ministro per gli affari sociali nel primo governo del premier Rafiq Hariri. Fu poi rieletto nel 1996, e nominato ministro per le risorse idriche ed elettriche (comparto strategico in quell'area), carica che ha ricoperto sino alla fine del 1999.
Nel giugno del 2001 la Corte di Cassazione belga, [3] apre il processo su Sabra e Shatila in base alla legge del 1993, che assegna competenza universale ai tribunali belgi per i crimini di guerra e contro l'umanità commessi ovunque nel mondo. È chiamato a testimoniare sui rapporti che intercorrevano fra i falangisti e gli israeliani Elias Hobeika ritenuto il responsabile materiale dell´eccidio.
Il 24 gennaio 2002 Elias Hobeika muore a Beirut in un attentato. Meno di 36 ore prima di saltare in aria con la sua Jaguar blindata, Hobeika aveva avuto un incontro "confidenziale" con due senatori belgi e si era detto pronto a fare "rivelazioni" sui massacri di Sabra e Shatila e sui rapporti che aveva avuto durante quei giorni con i generali israeliani che dipendevano dal ministro della difesa israeliana.
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Proprio oggi sul forum si parla di islam, di guerre di religione, e si fa riferimento alla crociate, come ultimo periodo di sangue della cristianità.
Invece solo 24 anni fa, le milizie cristiane libanesi hanno massacrato due villaggi. 24 anni, non secoli.