Avevo scritto altro, ma mi limito a dire che accostarli è improprio, davvero, anche solo parlando d'istinto. Stefano di battista è bravissimo, per dire, un mezzo genio, ma ti sentiresti di fare un qualsiasi raffronto con micheal brecker, di qualsiasi tipo?Originariamente inviato da Sergiao
tu mi parli dell'istinto di improvvisatore e io ti dico che uno che a mio avviso improvvisa ad istinto è Meldhau e non Metheny
Nessuno improvvisa dal nulla. Se prendi qualunque libro di bergonzi ti accorgi che attinge, a livello teorico, da una mole di nozioni incredibile, pattern compresi. Cos'è un pattern? Dire "1-3-4-5" è pattern? Pensare a qualcosa che preveda una serie di intervalli concatenati è pattern? Ovviamente sì, ma credi che tutto ciò possa in qualche modo togliere qualcosa alla componente istintiva? Al limite, le donerà qualche risorsa in più da cui attingere.Originariamente inviato da Sergiao
I lavori di Bley sono diversi e comunque io non parlo di free, il discorso che facevi tu mi sembrava diverso, ovvero come questi grandi possano improvvisare dal nulla, tralasciando la teoria e abbandonandosi all'istinto, il fatto stesso di utilizzare molti pattern lascia poco all'istinto.
Se io oggi mi alleno su una serie di intervalli (esercizio molto sassofonistico), il mio istinto attingerà da quello su cui io mi sono lungamente allenato, ma non lo intepreterà come una nozione teorica corretta o meno. É tutto instinto, solo istinto.
Pat usa moltissimo i suoi "schemi intervallari" e le ripetizioni. Ma con l'istinto non vedo alcuna incompatibilità, davvero.
Quello di cui si parlava inizialmente è un secondo grado sul primo quarto di una battuta e, di conseguenza, il meccanismo secondo il quale si può arrivare a "dimenticare" le nozioni che ci imporrebbero di suonare note forti sui tempi forti e note deboli su quelli deboli. Metheny in questo senso è micidiale, visto che è in grado di prendere qualunque pattern al mondo e farlo suonare come e dove vuole meglio di chiunque altro. Può prendere un pattern e suonarlo per quattro minuti, diventendosi tra dislocazioni d'ottava, cambi d'accento e pause, fino a farlo diventare qualcosa di completamente nuovo. Se non c'è istinto, in questo... Sembra facile, a dirsi.
Tutti quelli intelligenti. Da lì sono usciti tutti -e sottolineo tutti- i talenti del jazz moderno. E non solo del jazz. Il miles "elettrico" è stato pregievole e, soprattutto, rivoluzionario quanto quello "acustico", nè più, nè meno.Originariamente inviato da Sergiao
non parlo di rinnovarsi, chi mantiene uno stile non è per forza da biasimare, dopotutto quanti hanno preso bene "l'evoluzione" di Miles in elettrico?
Generalmente biasimo chi si paralizza nel proprio stile, personalmente. É l'unica cosa che contesto a metheny.
L'improvvisazione pura e istintiva non esiste, così come tu l'hai definita. Punto. Non esiste nemmeno nel free, paradossalmente. Tutto ciò che fai è frutto di nozioni precedentmente acquisite.Originariamente inviato da Sergiao
Io parlo di improvvisazione pura e istintiva e dico che quelli che la fanno sono molto meno di quelli che pensi.![]()
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