La loro è una battaglia persa in partenza.
Se da un lato i prezzi e le politiche di vendita restano invariate, e dall'altro cercano di perseguire chi scarica illegalmente, il risultato finale potrà sempre e solo essere negativo. Per le case discografiche, ovviamente.
Ci sono progetti pilota avviati (negli USA), dove è possibile scaricare gratis la musica, in cambio del consenso a ricevere pubblicità. (Progetto appoggiato dalla stessa Universal)
Questa secondo me è una delle uniche vie d'uscita.
In Italia la siae è così ingorda che il progetto non sarebbe economicamente fattibile, dal momento che per pagare i diritti di una singola canzone, occorrerebbe inondare la casella di posta e il browser dell'utente di tonnellate di pubblicità.
Quel che non capiscono è che occorre un passo indietro da parte degli utenti, ma anche da parte loro. Finchè pretenderanno che siano solo gli utenti a farlo, lasciandosi tartassare dai prezzi, otterranno solo un pungo di mosche

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