Il buon sole scaldava dolcemente le loro spalle; non sentivano più nulla; non pensavano più a nulla; il resto del mondo non esisteva più: pescavano.
A un tratto un sordo rumore che pareva venir di sottoterra fece tremare il suolo. Il cannone ricominciava a tuonare.
Morissot volse la testa e vide, al disopra della riva, verso destra il gran profilo del Mont-Valérien con un pennacchio bianco sulla fronte: la schiuma della polvere che aveva sputato allora allora.
Subito dopo un altro schizzo di fumo partì dalla cima della fortezza: dopo alcuni istanti si sentì il brontolio d'un'altra detonazione.
Altre ancora ne seguirono: ogni tanto la montagna alitava il suo fiato mortale, soffiava i vapori che si levavano pian piano nel cielo calmo, formando una nuvola sopra la cima.
Sauvage alzò le spalle: - Eccoli che ricominciano - disse. Morissot, il quale stava guardando con ansietà il piumino del suo sughero immergersi senza interruzione, fu preso da un'improvvisa collera di uomo pacifico, contro quegli arrabbiati che combattevano in quel modo e brontolò: - Bisogna essere dei veri imbecilli per ammazzarsi così!...
- Son peggio delle bestie - rispose Sauvage.
E Morissot, che aveva pescato allora un'argentina, dichiarò: - Purtroppo sarà sempre così, fintanto che ci saranno i governi...
Sauvage lo fermò: - La Repubblica non avrebbe dichiarato la guerra...
- Coi re c'è la guerra all'interno; con la repubblica c'è la guerra all'esterno, - lo interruppe a sua volta Morissot.
Cominciarono tranquillamente a discutere, sbrogliando le grandi questioni politiche col loro sano criterio di uomini quieti e limitati, trovandosi d'accordo su questo: che non sarebbero mai stati liberi. E il Mont-Valérien tuonava senza quiete, demolendo, un colpo dopo l'altro, le case francesi, macinando le strade, sfracellando la gente, troncando tanti sogni, tante gioie attese, tante felicità sperate; aprendo i cuori delle donne, i cuori delle ragazze, i cuori delle madri, laggiù, in altri paesi, a sofferenze infinite.
- Così è la vita - disse Sauvage.
- Piuttosto dite che è la morte, - aggiunse ridendo Morissot.
Trasalirono, atterriti, sentendo dei passi alle loro spalle; voltatisi, videro in piedi, dietro a loro, quattro uomini, quattro uomini armati e barbuti, vestiti con la livrea, come domestici, che portavano in capo dei berretti schiacciati, e li prendevano di mira coi fucili.
Le lenze sfuggirono dalle loro mani e cominciarono a seguire la corrente.
In capo a pochi istanti erano stati presi, legati, trascinati via, gettati in una barca, e trasportati nell'isola.
Dietro la casa che credevano abbandonata videro una ventina di soldati tedeschi.
Una specie di gigante peloso, il quale, a cavalcioni d'una sedia, stava fumando in una gran pipa di porcellana, chiese in ottimo francese: - E così, signori, avete fatto una buona pesca?
Un soldato depose ai piedi dell'ufficiale la rete piena di pesci, che s'era curato di portar via. Il prussiano sorrise: - Ah! a quanto vedo vi stava andando bene... Ma ora dobbiamo parlar d'altro. Statemi a sentire e non vi confondete.
«Per me siete due spie mandate ad appostarmi. Allora io vi prendo e vi fucilo. Facevate finta di pescare, per nascondere meglio le vostre intenzioni. Siete caduti in mano mia, e tanto peggio per voi; siamo in guerra.
«Però, siccome venite dagli avamposti, sicuramente dovete sapere la parola d'ordine, per poter rientrare. Ditemi questa parola d'ordine, e vi lascio liberi».
I due amici, l'uno vicino all'altro, tacevano, lividi, con le mani scosse da un leggero tremolio nervoso.
L'ufficiale continuò: - Non lo saprà nessuno, e voi potrete tornarvene in santa pace. Il segreto sparirà insieme a voi. Se invece rifiutate morirete, e subito. Scegliete.
Continuarono a restare immobili, senza aprir bocca.
Il prussiano, sempre calmo, continuò, tendendo una mano verso il fiume: - Pensate che fra cinque minuti sarete in fondo a quell'acqua! Fra cinque minuti! Avrete dei parenti, no?
Il Mont-Valérien seguitava a brontolare.
I due pescatori erano ancora immobili e silenziosi. Il tedesco diede alcuni ordini, nella sua lingua. Poi spostò la sedia, per non essere troppo vicino ai prigionieri; e dodici uomini si andarono a mettere a venti passi di distanza, nella posizione di pied-arm.
L'ufficiale riprese: - Vi do un minuto di tempo, non un secondo di più.
Si alzò d'improvviso avvicinandosi ai due francesi, e afferrato Morissot per il braccio, lo trascinò in disparte e gli disse a bassa voce: - Presto, la parola d'ordine! Il vostro compagno non ne saprà nulla; farò finta d'impietosirmi.
Morissot non rispose.
Allora il prussiano prese Sauvage e gli fece la stessa domanda.
Neanche Sauvage rispose.
Si ritrovarono un'altra volta a fianco a fianco.
L'ufficiale diede un ordine. I soldati alzarono le armi.
Lo sguardo di Morissot cadde casualmente nella rete piena di ghiozzi che era rimasta sull'erba a qualche passo da lui.
Un raggio di sole faceva luccicare i pesci ammassati, che si muovevano ancora. Fu preso dallo smarrimento. Nonostante i suoi sforzi gli occhi gli si riempirono di lacrime.
Balbettò: - Addio, signor Sauvage.
Sauvage rispose: - Addio, signor Morissot.
Si strinsero la mano, scossi da capo a piedi da brividi irreprimibili. L'ufficiale gridò: - Fuoco!
I dodici colpi parvero un colpo solo.
Sauvage cadde di schianto con la faccia contro terra. Morissot, più alto, oscillò, girò su se stesso, e cadde di traverso sul suo compagno, col viso rivolto al cielo, mentre dalla giacca forata sul petto gli usciva un fiotto di sangue.
Il tedesco diede altri ordini.
I suoi uomini si dispersero, e tornarono con corde e pietre, che appesero ai piedi dei morti; poi li trasportarono sulla riva.
Il Mont-Valérien, incappucciato ora da una montagna di fumo, non smetteva di brontolare.
Due soldati afferrarono Morissot per la testa e per le gambe; altri due presero Sauvage nello stesso modo. Per qualche istante i due corpi furon fatti oscillare con forza, e poi, lanciati lontano, descrissero una curva e caddero ritti nel fiume, poiché le pietre eran legate ai piedi.
L'acqua schizzò, ribollì, fremette e si calmò, mentre piccole onde giungevano alle sponde.
Un po' di sangue galleggiava sull'acqua.
L'ufficiale, sempre sereno, disse sottovoce: - I pesci finiranno di sistemarli.
Poi si diresse verso la casa.
A un tratto vide fra l'erba la reticella coi pesci. La raccolse la osservò, sorrise, e gridò: - Wilhelm!
Un soldato accorse. Il prussiano ordinò, gettandogli la pesca dei due fucilati: - Fammi friggere subito questi animaletti finché son vivi. Saranno deliziosi.
E riprese a fumar la pipa.

Guy de Maupassant