Necessaria ma non sufficiente.Originariamente inviato da nikoèstancoehasonno
Si parla (da anni) di una drastica revisione dell'Ordine, se non addirittura di una sua abolizione. Mi pare, ma non ho informazioni sicure, che lo stesso governo Prodi abbia annunciato una riforma imminente che prevede, tra l'altro, l'abolizione della figura del Pubblicista.
Come la vedete?
La divisione fra il pubblicista ed il giornalista (che esista o che venga abolita) non cambiera' i problemi del giornalismo italiano che son gli stessi del giornalismo a livello mondiale (non e' che infatti gli altri paesi brillino per un giornalismo di gran qualita'...).
Un fatto pero e' indiscutibile: l'ordine dei giornalisti non e' ne' efficace ne' efficente.
L'indipendenza dell'informazione e' una chimera nel momento in cui un editore capisce che va in malora se una o piu grandi societa' smettono di mettere annunci sul suo giornale Ricordiamo che quasi il 60% (58% se non sbaglio) dei ricavi del Corriere provengono dagli annunci pubblicitari. E va in aumento. Se la pressione per loro che han le spalle grosse e' alta, figuriamoci per i piccoli e i locali.
E negli Usa e' anche piu alta (70% pubblicita', 25% vendite, 5% resto).
Come cambiare le cose?
Personalmente credo che bisogna cominciare a considerare l'informazione e l'indipendenza dei giornalisti (tanto interna come esterna) come un bene da proteggere, come quando si parla di settori "strategici" in economia.
Van protetti come va protetto l'ambiente dall'inquinamento: se non si fa si muore.
Senza informazione libera e indipendente non esiste ne' democrazia ne' liberta'.
Allo stesso tempo pero bisogna esigere ai giornalisti un'informazione degna di questo nome, veridica, argomentata, responsabile e approfondita.
Chi non lo fa, a casa.
Protetti fino al massimo, ma esigenti con loro fino in fondo.