E' un grande film italiano.
Anche nel senso che seziona efficacemente una grande realtà della penisola: il perbenismo dell'alta borghesia che nasconde nel suo seno grandi solitudini e disagi interiori. L'egoistica ricerca della felicità attraverso un figlio da parte di chi si è affermato nella società ma non è riuscito a realizzarsi nella famiglia. Lo sfruttamento sistematico dei più deboli, rozzo e spietato del pappone, subdolo e meschino quello provinciale.
E' un noir.
Solidarizza con il genere per tutti i temi ad esso cari. Il passato di Irena dal quale vorrebbe affrancarsi, un incubo che riscuote il pegno anche ad occhi aperti, fino a materializzarsi alla resa dei conti finale. Bellissimo il personaggio della Rappaport: dolce e determinata, fragile e coraggiosa. Uno delle caratterizzazioni più belle e intense degli ultimi tempi, secondo me.
Bella e angosciante la colonna sonora del Maestro Morricone.
Un ritratto straziante, amaro, tenero, spietato.