Da un amico che si trova sul campo, ricevo e pubblico.
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rticle&sid=388&mode=thread&order=0&thold=0"Palesti na. Il sonno della
ragione genera mostri. Giovedì 7 luglio presidio a Palazzo Chigi
Giovedì, 06 Luglio 2006 - 10:47 - 38 Letture
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Di fronte al comportamento complice e irresponsabile dei governi europei
ISM-Italia (International Solidarity Movement) invita tutte e tutti a
levare la propria voce partecipando al presidio che si terrà:
venerdì 7 luglio alle ore 17.30 in piazza Colonna a Roma davanti a
Palazzo Chigi
IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI
ISM-Italia condanna fermamente la Dichiarazione della presidenza
dell'UE, rilasciata il 3 luglio u.s., sulla crisi in Medio Oriente e
sulla situazione di emergenza e di catastrofe umanitaria che investe la
popolazione della striscia di Gaza, oltre un milione e mezzo di
cittadini/e palestinesi.
Tale dichiarazione contiene infatti affermazioni di "terribile e
inusuale" gravità che offendono la cultura politica, etica e anche
giuridica di tutti i popoli europei e la loro stessa storia.
I fatti sono ormai dolorosamente noti: dopo mesi di gravissima pressione
militare sulla popolazione della Striscia di Gaza che ha provocato
decine di morti e centinaia di feriti (si legga a riguardo il Rapporto
del 27 giugno u.s. dell'Ufficio delle NU per il coordinamento degli
aiuti umanitari) un gruppo armato palestinese, il 25 giugno, in un
conflitto a fuoco con l'esercito israeliano ha fatto prigioniero un
soldato israeliano, il caporale Gilad Shalit.
Per la liberazione del soldato Shalit i gruppi della resistenza
palestinese chiedono il rilascio di una parte (le donne e i minori di 18
anni) dei quasi 10.000 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane,
moltissimi in detenzione amministrativa, cioè senza che sia stata
contestata loro nessuna accusa specifica e senza processo.
Come reazione a questo attacco militare palestinese, con la
giustificazione della liberazione del caporale Shalit, il Governo
israeliano ha lanciato una grande operazione militare penetrando in
forze nel territorio di Gaza. Con la stessa giustificazione della
liberazione del soldato Shalit sono stati bloccati tutti i valichi in
entrata e in uscita, sono state bombardate e distrutte importanti
infrastrutture viarie e la centrale elettrica che fornisce energia a
quasi la metà della popolazione della Striscia di Gaza. Sono stati
bombardati l'Università islamica di Gaza e gli uffici del primo ministro
palestinese.
In sintesi la popolazione di Gaza è stata ed è sottoposta a pesantissime
punizioni collettive che si configurano, sotto il profilo del diritto
internazionale e delle convenzioni di Ginevra, come crimini di guerra.
Non basta! Come rappresaglia alla cattura di un (1) soldato israeliano
il Governo di Israele ha disposto l'arresto di 8 ministri del governo
palestinese legittimamente eletto e di decine di parlamentari, uomini
politici e funzionari.
La presidenza dell'Unione Europea, nella sua dichiarazione del 3 luglio
u.s. chiede come primo punto il rilascio immediato e senza condizione
del soldato israeliano "rapito" (kidnapped); chiede poi alla dirigenza
palestinese di metter fine a atti di violenza e di terrorismo; chiede
invece, per i membri del parlamento e del governo palestinese catturati,
non l'immediato rilascio, ma solo che siano loro accordati tutti i
diritti legali.
A Israele l'UE chiede di esercitare il massimo controllo e di evitare
azioni sproporzionate!
Questa dichiarazione dell'UE è una infamia.
E' una infamia anche definire "rapito" un soldato israeliano fatto
prigioniero da un gruppo della resistenza palestinese.
Ben diversamente si esprime il Ministero degli Esteri Svizzero che,
sempre il 3 luglio, in una sua dichiarazione invita lo Stato di Israele,
come potenza occupante, a rispettare le leggi umanitarie internazionali
nei suoi tentativi militari di liberare il soldato catturato (captured).
Non si tratta di una questione puramente semantica. Durante
l'occupazione nazista dell'Italia dopo l'8 settembre del 1943 (ma
analogo discorso vale per la resistenza in tanti altri paesi europei) i
Comandi militari tedeschi non riconoscevano lo status di combattenti ai
partigiani catturati: essi venivano classificati come "banditi" (oggi
direbbero "terroristi"), non protetti dalle convenzioni di Ginevra; in
considerazione di questo miserabile sofisma essi venivano passati per le
armi, impiccati o trucidati sul luogo stesso della cattura.
C'è per altro da aggiungere che quegli stessi comandi militari tedeschi,
autori di feroci e inaudite rappresaglie nei confronti delle popolazioni
civili, accettavano tuttavia lo scambio di prigionieri offerto dalle
formazioni partigiane impegnate a salvare i loro compagni di lotta.
La lettura del conflitto medio-orientale che emerge dalla dichiarazione
della presidenza dell'UE è politicamente una infamia.
E' una lettura anche aberrante sulla base del diritto internazionale e
alla luce di questi precedenti storici.
Va decisamente e completamente respinta.
Ism-Italia chiede quindi:
- che questa dichiarazione venga ritirata
- che il Governo Italiano e il Ministro degli Esteri prendano chiara e
inequivoca posizione a riguardo
- che i parlamentari europei respingano come indegna tale dichiarazione
- che l'UE rimuova la formazione politica Hamas dall'elenco delle
organizzazioni terroristiche di cui alla "posizione comune 2006/Pesc del
Consiglio del 29 maggio 2006 relativa all'applicazione di misure
specifiche per la lotta al terrorismo"
- che l'UE si impegni per il rilascio di tutti i prigionieri come primo
atto di un vero e realistico processo di pace
- che l'UE adotti le più adeguate sanzioni nei confronti dello Stato di
Israele per le "punizioni collettive", cioè "per i crimini di guerra"
compiuti nei confronti della popolazione palestinese inerme
ISM- Italia
info@ism-italia.it
www.ism-italia.it under construction
ISM-Italia è il gruppo di supporto italiano dell'ISM.
L'International Solidarity Movement (ISM www.palsolidarity.org) è un
movimento palestinese impegnato a resistere all'occupazione israeliana
usando i metodi e i principi dell'azione-diretta non violenta. Fondato
da un piccolo gruppo di attivisti nel 2001, ISM ha l'obiettivo di
sostenere e rafforzare la resistenza popolare assicurando al popolo
palestinese la protezione internazionale e una voce con la quale
resistere in modo nonviolento alla schiacciante forza militare
israeliana di occupazione.