Sono un po' giù per un fatto accaduto stasera.
Un ragazzo si è impiccato a un albero, a cinquanta metri da casa mia.
Aveva vent'anni, a quanto pare. Non si sa ancora chi era.
È ancora lì da quando l'hanno trovato un paio d'ore fa, stanno aspettando il Procuratore della Repubblica per portarlo via.
Lo so, sarà egoistico, ma quando lo leggi sul giornale o alla tv non fa lo stesso effetto di sapere che un ragazzo si è ammazzato a pochi passi da casa tua, che con deliberazione, in pieno giorno, è salito su un albero con una corda legata al collo e si è lanciato giù.
E non posso fare a meno di pensare a quali motivi, i più privati e insondabili, possano averlo spinto a questo gesto e di paragonarli all'umiliazione di restare appeso così, esposto alla curiosità morbosa di chi in macchina rallenta e si ferma a guardare quel poveretto impiccato lassù come un pupazzo di Cattelan.