Lo sapevo... erano in agguato, nascoste dietro gli angoli delle vie, a studiare la loro preda preferita. Si sono messe sottovento per non farmi sentire il loro odore. Passavano dall'altro lato del marciapiedi per non spaventarmi eccessivamente. Mi hanno teso un'imboscata. Sono tornate.
Le maledette clienti della scuola di moda. Tempo medio per servirne una, mezz'ora. Vestite da pin-up nella maggior parte dei casi, mi arrivano in negozio con sorriso a 2000 denti, "ciaooooo, come stai??? Oh, ti sei tagliato i capelli? Oh, stai meglio". Sì sì, brutta zoccola che non ti fai sentire dal giorno della chiusura della scuola ad oggi... fai fai la finta amica, che appena abbassi la guardia ti spillo una botta di euro che non ti ripigli più. Poi ci sono le clienti della scuola di moda cesse, e quelle sono veramente surreali, truccatissime, vestite con più firme di un gesso del più simpatico della scuola che si è rotto una gamba, e appaiono come cessi ambulanti... e fanno anche gli occhietti e le moine. Ma che se ne vadano a spasso, che tanto lo sconto se lo scordano, ste scorfane, ma anche quelle gnocche. Niente sconti, mi dispiace, politica aziendale. Quindi piantala di fare la finta amica che di me non te ne frega niente di niente di niente di niente. Ok? Altrimenti vi prendo a pedate in testa e determino chi fa cadere a terra la maggior quantità di mascara e di terra per il viso. Ok? Altrimenti vi chiudo in cantina assieme ai coccodrilli americani, cosicché siate obbligate a rompergli le palle, e successivamente vi metto in un acquario con le razze. Ok? Dovete piantarla di rompermi le scatole. Ok? Ecco. E se invece volete continuare a rompermi le scatole allora estraete a sorte una al giorno tra di voi che me la dia.
Ecco.