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  1. #1
    Utente di HTML.it
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    Debian si avvicina alla fine?

    Non so se sia già stato postato ma sinceramente non ho visto 3d su questo:


    http://www.ossblog.it/post/1325/debi...cina-alla-fine



    VVoVe:



    E' attendibile? Qualcuno sa qualcosa?




    Debian si avvicina alla fine?

    DebianLinuxLogo L'interrogativo che dà il titolo a questo post arriva da Steven J. Vaughan-Nichols che nel suo ultimo editoriale attacca senza mezzi termini l'eccessiva politicizzazione di Debian e le lotte intestine che agitano il progetto. La polemica del columnist statunitense prende vita dal dibattito che negli ultimi giorni si è scatenato a proposito del progetto Dunc-Tank. Quest'ultimo è un esperimento che ha come obiettivo il pagamento a tempo pieno di due release manager affinchè Debian Etch possa essere rilasciata entro Dicembre. L'iniziativa ha tra i suoi promotori Anthony Towns, l'attuale Debian project leader, il suo assistente Steve McIntyre, gli sviluppatori Raphael Hertzog e Joey Hess, e il noto kernel developer Ted Ts'o.
    Come c'era da aspettarsi le polemiche in seno alla comunità di sviluppatori della distro di Ian Murdock sono divampate e c'è chi addirittura chiede le dimissioni di Anthony Towns colpevole di aver avallato un progetto che snatura lo sviluppo di Debian come distro esclusivamente community driven e introduce icentivi economici che a lungo andare potrebbero danneggiarne lo sviluppo.
    Nell'eventualità della rielezione di un project leader che sostituisca Towns i tempi di rilascio di Etch si allungherebbero considerevolmente.
    Vaughan-Nichols afferma che se gli scontri tra sviluppatori non cesseranno presto assisteremo alla morte di Debian, anche se il DNA della distribuzione continuerà a vivere in Ubuntu e nelle migliori derivate.
    Il dibattito è aperto...

  2. #2
    Utente di HTML.it L'avatar di bereshit
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    non esageriamo , debian esiste da nolti ani e credo che anche in passato ci siano state dispute del genere..comunque il problema nasce dal voler orientare la distribuzione un pò più verso il lato desktop, abbreviando il tempo di rilascio delle release, ma così facendo si appesantisce il carico di lavoro della comunità che regge debian che non essendo pagata a tempo pieno non cè la fa e si è costretti ad aggiungere una ltro project manager pagato.

    il dilemma sta nel pagare un nucleo di persone e rilasciare più release? o lasiare tutto com'è e rilasciare con calma ogni 2-3 anni?

    secondo me con calma va bene..per l'utenza home si può usare la testing o la sid..
    L'ultima Xubuntu su Notebook Dual core 1,5 GHz e 2 Giga di RAM
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  3. #3
    Moderatore di Linux e software L'avatar di francofait
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    Originariamente inviato da bereshit
    non esageriamo , debian esiste da nolti ani e credo che anche in passato ci siano state dispute del genere..comunque il problema nasce dal voler orientare la distribuzione un pò più verso il lato desktop, abbreviando il tempo di rilascio delle release, ma così facendo si appesantisce il carico di lavoro della comunità che regge debian che non essendo pagata a tempo pieno non cè la fa e si è costretti ad aggiungere una ltro project manager pagato.

    il dilemma sta nel pagare un nucleo di persone e rilasciare più release? o lasiare tutto com'è e rilasciare con calma ogni 2-3 anni?

    secondo me con calma va bene..per l'utenza home si può usare la testing o la sid..
    No o ci si adegua e si cresce con le esigenze dei tempi che corrono o inevitabilmente si rimane schiacciati e si muore . Debian stable rilasciata con calma a quel modo , a fronte di come corre l'innovazione hadware, serve solo a riciclare vecchie carrette che diversamente andrebbero al macero. Anche Debian se vuole sopravvivere deve proiettarsi nel futuro.

  4. #4
    Originariamente inviato da francofait
    No o ci si adegua e si cresce con le esigenze dei tempi che corrono o inevitabilmente si rimane schiacciati e si muore . Debian stable rilasciata con calma a quel modo , a fronte di come corre l'innovazione hadware, serve solo a riciclare vecchie carrette che diversamente andrebbero al macero. Anche Debian se vuole sopravvivere deve proiettarsi nel futuro.
    VVoVe: VVoVe: Franco che fa un discorso chiaro e lineare VVoVe:

    Ad ogni modo sappiatelo: anARCHia unica via

  5. #5
    Utente di HTML.it L'avatar di BananaBoat
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    Originariamente inviato da francofait
    No o ci si adegua e si cresce con le esigenze dei tempi che corrono o inevitabilmente si rimane schiacciati e si muore . Debian stable rilasciata con calma a quel modo , a fronte di come corre l'innovazione hadware, serve solo a riciclare vecchie carrette che diversamente andrebbero al macero. Anche Debian se vuole sopravvivere deve proiettarsi nel futuro.
    a riciclare vecchie carrette non c'è niente di male, e poi non direi che abbia problemi sul lato hardware, gira su praticamente tutte le architetture disponibili. Quale sarebbero le esigenze dei tempi che corrono? Dovrebbe diventare più orientata al desktop? Per quello ci sono già molte derivate debian.

  6. #6
    Utente di HTML.it
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    Originariamente inviato da francofait
    No o ci si adegua e si cresce con le esigenze dei tempi che corrono o inevitabilmente si rimane schiacciati e si muore . Debian stable rilasciata con calma a quel modo , a fronte di come corre l'innovazione hadware, serve solo a riciclare vecchie carrette che diversamente andrebbero al macero. Anche Debian se vuole sopravvivere deve proiettarsi nel futuro.




  7. #7
    Moderatore di Linux e software L'avatar di francofait
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    Originariamente inviato da BananaBoat
    a riciclare vecchie carrette non c'è niente di male, e poi non direi che abbia problemi sul lato hardware, gira su praticamente tutte le architetture disponibili. Quale sarebbero le esigenze dei tempi che corrono? Dovrebbe diventare più orientata al desktop? Per quello ci sono già molte derivate debian.
    Non c'è niente di male fin che lo si fa a livello amatoriale .Ma un' azienda la tieni sul mercato solo mantendoti costantemente competitivo , e per essere costantemente conpetitivo devi poterla gestire con i minor costi d'esercizio possibili in tempi sempre + rapidi ,possibili e raggiungibili solo con il massimo livello di automazione anche , anzi iniziando proprio dall' office automation , quindi dalll'intero sistema informatico aziendale.
    Un sistema aziendale buttato li su 4 vecchie carrete riduce a vecchia carretta improduttiva l' intera azienda.

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di bereshit
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    se ad una debian ci volgiono 3 anni per buttare fuori una release quasi priva di bug se nza mantenere un staff pagato ad hoc per sfornarla non vedo dove sia il problema..sarà un distribuzione orientata ai server..

    se una ubuntu fa quello che fa debian in 6 mesi invece che in 3 anni pagando gente va bene..possono coesistere..ma la presenza di una debian guidata quasi totalmente da una comunity volontaria mi rassicura e credo sia una garanzia..

    il fatto e che minore è il tempo di testing della release, maggiore saranno i fixaggi che gli sviluppatori della distribuzione dovranno fare..
    quindi un più rapido rilascio e la cntemporanea manutenzione delle stable già esistenti è un lavoro arduo per una comunità come debian..la stessa ubuntu ci riesce pagando degli sviluppatori a tempo pieno..e ci riesce solo perchè ha un potere economico dietro di sè

    poi mi pare che ubuntu fixi solo una parte dei programmi che rilascia..

    certo rilasciare ogni anno e mezzo sarebbe già un bel passo avantio per l'utenza desktop aziendale (la home può usrae tranquillamente una test o sid)

    ma dovè finita l'usanza " rilasciare quando i rpogrammi sono maturi?"
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  9. #9
    Utente di HTML.it L'avatar di BananaBoat
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    ma perché dovrebbe rilasciare così spesso nuove versioni? l'importante è che i repository siano sempre aggiornati e poi si va di apt. Il fatto di non dover aspettare la release successiva è uno dei punti di forza di debian.

  10. #10
    Utente di HTML.it L'avatar di BananaBoat
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    Originariamente inviato da bereshit
    se una ubuntu fa quello che fa debian in 6 mesi invece che in 3 anni pagando gente va bene..possono coesistere..ma la presenza di una debian guidata quasi totalmente da una comunity volontaria mi rassicura e credo sia una garanzia..

    il fatto e che minore è il tempo di testing della release, maggiore saranno i fixaggi che gli sviluppatori della distribuzione dovranno fare..
    quindi un più rapido rilascio e la cntemporanea manutenzione delle stable già esistenti è un lavoro arduo per una comunità come debian..la stessa ubuntu ci riesce pagando degli sviluppatori a tempo pieno..e ci riesce solo perchè ha un potere economico dietro di sè

    poi mi pare che ubuntu fixi solo una parte dei programmi che rilascia..
    Ubuntu in pratica congela ogni sei mesi pacchetti che in debian sono ancora in unstable, infatti dopo una release capita spesso che debbano rilasciarne un'altra con dei bug fixes poco tempo dopo.

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