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  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    Diritti di riproduzione e rassegne stampa

    Scusate il lungo post, ma non ho un link..


    L' Art. 32 del Collegato alla Finanziaria 2007 è passato quasi del tutto inosservato in mezzo alle polemiche sulle aliquote Irpef e sul Tfr di questi giorni, ma è destinato a produrre qualche conseguenza a scoppio ritardato. L'articolo riguarda il diritto d'autore e
    introduce una piccola ma sostanziale modifica all' art. 65 della Lg. 22 aprile 1941 n.633, in particolare al comma 1 che regola nel nostro ordinamento la facolta' di riproduzione, anche parziale, dei contenuti editoriali.
    A questo proposito il codice recita: "Gli articoli di attualita' di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi a disposizione
    del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l'utilizzazione non e' stata espressamente riservata, purche' si indichino la fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell'autore, se riportato." Il Collegato alla Finanziaria aggiunge una postilla: "I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalita' di riscossione sono determinate sulla base di accordi fra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui al comma 2 dell'articolo 1 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29".
    Benchè il riferimento alle "associazioni delle categorie interessate", per quanto riguarda i corrispettivi possa suonare anacronistico alla luce del Decreto Bersani del luglio scorso e alla liberalizzazione dei 'tariffari' professionali, la sostanza della modifica sembra inequivoca: la riproduzione da giornali e riviste resta consentita, quando non espressamente riservata dall'editore, ma sempre e comunque a pagamento. Resta per altro da chiarire se la regola si estenda anche al cosidetto "diritto di cronaca," sancito dal successivo comma 2, che consente "La riproduzione o comunicazione al pubblico di opere o materiali protetti utilizzati in occasione di avvenimenti di attualita'".



    Esempi e interpretazioni

    La norma, accorpata a una legge Finanziaria e non a una riforma del diritto d'autore, si presenta di non facile interpretazione. In generale, sembra pensata per alcune specifiche tipologie di servizio ma formulata in termini molteo estensivi. Prendiamo un caso concreto, quello delle rassegne stampa: una pubblicazione specializzata, un giornale locale o di una newsletter economica che, a fronte di poche migliaia di copie direttamente distribuite o vendute, finisce ogni giorno, indirettamente, sulla scrivania di decine di migliaia di persone attraverso i servizi di rassegna stampa. Da questi servizi l'editore non trae alcun profitto se non l'onore della citazione e quindi il beneficio della visibilità e dell'autorevolezza. In questo caso il legislatore sembra voler assicurare all'editore un diritto nei confronti dell' "aggregatore" della rassegna e, quindi, una fonte aggiuntiva all'esercizio economico.
    All'estremo opposto, pensiamo a una pubblicazione scientifica: qui la riproduzione parziale o la semplice citazione di un altro testo è prassi comune e, anzi, uno dei fondamenti della comunicazione nel mondo accademico e della ricerca. La richiesta di un corrispettivo economico risulterebbe in ultima analisi seriamente lesiva della circolazione delle idee. Se approvata nella formulazione attuale la norma potrebbe risultare in molti casi inapplicabile.



    C'è un altro pezzettino che riguarda il web, i blog e l'editoria elettronica in generale..se volete copio incollo...


    ma ho capito bene?si paga per citare qualcosa!!?!
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  2. #2

    Re: Diritti di riproduzione e rassegne stampa

    Originariamente inviato da Angioletto



    C'è un altro pezzettino che riguarda il web, i blog e l'editoria elettronica in generale..se volete copio incollo...


    ma ho capito bene?si paga per citare qualcosa!!?!
    :maLOL: netghost è rovinato

  3. #3

    Re: Re: Diritti di riproduzione e rassegne stampa

    Originariamente inviato da jonnym78
    :maLOL: netghost è rovinato
    ma porc :maLOL:

  4. #4
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    Re: Re: Diritti di riproduzione e rassegne stampa

    Originariamente inviato da jonnym78
    :maLOL: netghost è rovinato



    dai seri
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  5. #5

    Re: Diritti di riproduzione e rassegne stampa

    Originariamente inviato da Angioletto
    C'è un altro pezzettino che riguarda il web, i blog e l'editoria elettronica in generale..se volete copio incollo...
    sì, grazie.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  6. #6
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    eccolo

    Titolo:Web, blog ed editoria elettronica

    Inoltre, il testo parla "giornali e riviste", quindi in teoria non si applicherebbe a Internet, nè ai blog. Nel Web tuttavia il tema dei diritti di riproduzione e' finito nell'occhio del ciclone, dopo che in Belgio la magistratura ha condannato Google News a non aggregare i contenuti di editori che avevano manifestato la loro contrarietà. Il servizio, che per scelta non veicola pubblicità, funziona come una grande rassegna stampa dove, in tempo reale, vengono "succhiate" e ordinate le headlines messe a disposizione attraverso la tecnologia RSS da siti d'informazione grandi e piccoli. Google offre gratuitamente al navigatore il meglio dei giornali online, che a loro volta beneficiano del traffico proveniente dai clic generati. Per questo il sistema finora è andato bene a tutti, ma oggi qualcuno ha cominciato a farsi delle domande. Senza un accordo tra le parti, esiste infatti un diritto di riproduzione parziale ? Con una sentenza che fara' discutere ancora a lungo, il tribunale belga ha detto di no, dando torto a Google e ragione agli editori. E' presto per capire se questo orientamento risulterà prevalente o, semplicemente, avrà un seguito nella giurisprudenza, ma di certo almeno un dogma sembra essere caduto. Il dogma recitava: servizi come Google News creano vantaggi per la rete e quindi tutti. Adesso potremmo essere entrati in una fase di negoziazione tra i vari attori del network. Persino in Italia, dove le cifre sono lillipuziane, alcuni blogger sembrano portati a credere che i grandi aggregator (come Libero o Kataweb News) potrebbero cominciare a condividere con gli autori dei post citati i ricavi derivati dalla pubblicita'. Forse si fanno delle illusioni, forse no. Ma intanto la problematica e' parecchio complessa e anche piuttosto calda. E l'art. 32 del Collegato sembra fatto apposta per portarla alla luce.
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

  7. #7
    danke,
    mi sembra tutto molto confuso e se l'intenzione del governo era quello di fare chierezza direi che è riuscito a incasinarlo ancora di più.

    La cosa più sorprendente, e stupida, è che internet ha ampliato enormemente l'utenza proprio perché le risorse sono gratuite e liberamente "linkabili". Non so proprio che senso abbia voler far pagare il copyright su stringhe di articoli.
    Cominciassero a farlo rispettare per le fotografie o i filmati.
    Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. (Maffeo Pantaleoni)

  8. #8
    Utente di HTML.it L'avatar di Angioletto
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    Originariamente inviato da webus
    danke,
    mi sembra tutto molto confuso e se l'intenzione del governo era quello di fare chierezza direi che è riuscito a incasinarlo ancora di più.

    La cosa più sorprendente, e stupida, è che internet ha ampliato enormemente l'utenza proprio perché le risorse sono gratuite e liberamente "linkabili". Non so proprio che senso abbia voler far pagare il copyright su stringhe di articoli.
    e di fatto consentono una più rapida diffusione di notizie.. nonchè una maggiore visibilità verso chi ha scritto determinate cose..

    ma per la carta stampata è pure peggio.. io proprio non ho capito: facccio una tesi, dovrei pagare qualcuno?? veramente non mi è tanto chiaro..
    Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. (Milan Kundera)

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