Originariamente inviato da nillio
Forse perché della fatal quiete tu sei l'imago a me sì cara vieni o sera.
E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno;
e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Commenti?
Il mio dopo.
PS - Ce l'avevo in testa staamattina quando mi sono svegliata, non so per quale ragione psichica, o meteorologico-stagionale, o forse una forma di risveglio dei ricordi della perduta giovinezza