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Discussione: Ieri alle iene

  1. #1
    Utente di HTML.it L'avatar di Nix82
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    Ieri alle iene

    Avete visto le iene ieri sera?

    Il servizio di Alessandro Sortino sulla TAV?
    La verità viene fuori dopo 8 anni allora, e siamo entrati in Europa non rispettando i parametri di Maastricht.

    Incredibile vedere come i soldi se ne vanno e tutti i politici se ne sbattono altamente
    La cultura è il nostro passaporto per il domani. Il futuro appartiene alle persone che si preparano oggi.
    Martin Luther King

  2. #2
    Prova a riassumere senza prima passare dall'osteria
    Più la si cerca e più si allontana, la base dell'arcobaleno.
    foto

  3. #3
    8 anni? veramente si sapeva da subito, le notizie scomode bisogna anche andarsele a cercare, non è che perchè arrivano le iene salta fuori lo scandalo :rollo:

    http://www.diario.it/index.php?page=cn04091702
    http://www.diario.it/index.php?page=cn04091703

    questa è un'inchiesta di diario del 2004 ad esempio

    tadde' il fulcro del servizio di sortino in sostanza era questo
    Interessi intercalari. Sono gli interessi che lo Stato sta già pagando ogni anno e che continuerà a pagare fino a quando la Tav non entrerà in funzione. Si tratta di interessi su prestiti che la Tav ha avuto dalle banche e dalla Cassa Depositi e Prestiti a tassi il cui importo si conosce solo per la Cassa Depositi e Prestiti (5,5 per cento) ma che è sconosciuto per i prestiti avuti dalla Bei o dal San Paolo di Torino. La spesa prevista per gli i.i. nel 1991 era di 770.000.000 euro. Nel 2010, quando (forse) i lavori Tav saranno ultimati, avremo pagato 8.690.000.000 euro, una spesa undici volte superiore.
    e questo
    Tav spa. La storia della Tav spa comincia il 7 agosto 1991. Nacque pronunciando un’enorme bugia, quella che i 100 miliardi di lire del suo capitale fossero al 60 per cento capitale privato e al 40 per cento pubblico. Non era vero, erano tutti pubblici. Le 21 banche presenti erano quasi tutte pubbliche e le private arrivavano al 10 per cento del capitale. La maggioranza assoluta era delle Fs, le quali detenevano il 45 per cento delle quote più il 5,5 per cento attraverso la Banca Nazionale delle Comunicazioni, la banca delle Fs. Dalla madre di tutte le bugie Tav scaturì la possibilità di affidare la costruzione delle infrastrutture a dei general contractor (V.) mediante trattativa privata. Di seguito venne propalata l’altra grande bugia, che l’opera verrà finanziata sempre al 60 per cento da capitali privati. Invece fu lo Stato a garantire «il finanziamento del 40 per cento in conto capitale, mentre il 60 per cento doveva essere ricercato sul mercato dei capitali con prestiti che ovviamente dovevano essere restituiti con interessi di mercato; poco importava anzi bastava tenere riservato il fatto che gli interessi fino alla realizzazione dell’opera dovevano essere pagati dallo Stato così come la restituzione dei prestiti doveva essere garantita dalle stesse Fs e dallo Stato» (I. Cicconi, La storia del futuro di Tangentopoli, pag.188). Nacque poi il problema di legare Fs e Tav. Le Fs dovevano finanziare solo il 40 per cento dell’opera per cui la Tav con un contratto di concessione di gestione poteva rientrare del 60 per cento sborsato privatamente tramite gli incassi della gestione. Ma per rientrare dei soldi spesi Tav avrebbe impiegato almeno 350 anni. Allora venne coniata la «concessione per lo sfruttamento economico» per giustificare il trasferimento di risorse dallo Stato alle Fs. Un trasferimento impossibile: negli accordi di programma non viene mai detto come i privati dovevano finanziare il 60 per cento né come lo avrebbero recuperato. Di fronte a questi silenzi, Eni e Iri, due dei tre general contractor, si fanno da parte, indicando delle loro società collegate, Snam e Iritecna mentre il terzo, la Fiat, firmò all’ultimo momento, il 15 settembre, solo quando ebbe la certezza della copertura da parte dello Stato. Nel dicembre 1991 vennero firmati i contratti tra Tav e i consorzi, Cepav uno e due, Iricav uno e due, Cavet, Cociv, Cavtomi, accordi di massima con una sola certezza: «Tav spa paga il 100 per cento dei costi previsti nei contratti, nessun rischio è a carico degli imprenditori» (Cicconi, op. cit., pag. 192). Il capolavoro è fatto. L’Italia potè rispettare il parametro di Maastricht che impone al 3 per cento il rapporto tra deficit e Pil ed entrare trionfalmente in Europa. Il 10.3.1998 cadde la maschera: le Fs acquisirono il 100 per cento di Tav spa e dal 1.1.2003 la Tav è entrata nell’orbita della società Infrastrutture spa con azionista unico la Cassa Depositi e Prestiti. Infrastrutture si accolla quel 60 per cento finto privato e trasforma in capitale sociale il 40 per cento pubblico, allungando al 2061 la concessione alla Tav. Lo Stato continuerà a coprire la quota relativa agli interessi intercalari fino alla conclusione dei lavori; quando la Tav funzionerà il debito sarà coperto, sia per la quota relativa agli interessi che per quella relativa al capitale, dai proventi dello sfruttamento economico. Lo Stato si farà carico anche di integrare quella parte del debito che i proventi non riusciranno a coprire (50 per cento. Appena Infrastrutture spa sarà operativa, Tav sarà finanziata con il collocamento della prima emissione obbligazionaria.
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  4. #4
    E' tragico che serva un lentigginoso di primo pelo a diffondere la notizia alla massa.
    Comunque, se può servire...

    X

  5. #5
    Qualcuno ha detto TAV?

    ...Non ho visto Le Iene... Com'era impostato il servizio?
    1,2,3,4,5,10,100 passi!

  6. #6
    Originariamente inviato da i_am_antipop
    Qualcuno ha detto TAV?

    ...Non ho visto Le Iene... Com'era impostato il servizio?
    è partito dal crollo della galleria del mugello, dal fatto che la roksoil (lunardi) l'ha progettata a membro di segugio, che il controllato è anche il controllore, che i costi sono lievitati, che la società che doveva essere finanziata dai privati è invece tutta statale, che siamo entrati in europa grazie a questo trucco contabile e che la tratta della val susa è già lievitata del 30% nel frattempo
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  7. #7
    Originariamente inviato da the_hi†cher
    è partito dal crollo della galleria del mugello, dal fatto che la roksoil (lunardi) l'ha progettata a membro di segugio, che il controllato è anche il controllore, che i costi sono lievitati, che la società che doveva essere finanziata dai privati è invece tutta statale, che siamo entrati in europa grazie a questo trucco contabile e che la tratta della val susa è già lievitata del 30% nel frattempo
    e che paga pantalone (cit.: di Pietro):
    EX Mentecatto - succube della Honda
    Le mie foto|HONDA CLUB ITALIA!|DARTH LEGNANZ!

  8. #8
    Originariamente inviato da the_hi†cher
    è partito dal crollo della galleria del mugello, dal fatto che la roksoil (lunardi) l'ha progettata a membro di segugio, che il controllato è anche il controllore, che i costi sono lievitati, che la società che doveva essere finanziata dai privati è invece tutta statale, che siamo entrati in europa grazie a questo trucco contabile e che la tratta della val susa è già lievitata del 30% nel frattempo

    ... che la mamma di lunardi lavora alla pellerina l'han detto ?
    prude il dito, lui sdraiato
    ha giocato a guardie e ladri col ladro sbagliato

  9. #9
    Utente bannato
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    Jan 2004
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    110
    Originariamente inviato da i_am_antipop
    Qualcuno ha detto TAV?


    NNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!



  10. #10
    Originariamente inviato da GudFella
    ... che la mamma di lunardi lavora alla pellerina l'han detto ?
    no, questo no... faranno un aggiornamento :master:

    e che paga pantalone (machecacchiorido? )
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