Originariamente inviato da wsim
Concordo con Francesco, “La sconosciuta” è un film da vedere.
Al termine sono rimasto seduto a lasciar scorrere i titoli, annichilito e commosso, pensando che questa potrebbe tranquillamente essere una storia vera, e che forse c’è gente che ne vive anche di peggiori in questo schifo di mondo.
Tornando al film, sul piano culturale direi che l’opera di Tornatore si riallaccia ai drammoni filmici da romanzo popolare che andavano forte nell’immediato dopoguerra, dei quali “Riso amaro” potrebbe essere l’archetipo.
Ma il regista fa questa operazione calandola nella realtà attuale dell’immigrazione, in mezzo a tutti i problemi di integrazione, barbaro sfruttamento, perdita di identità che il fenomeno migratorio sovente comporta. Lo fa con una storia drammatica ed emotivamente coinvolgente, senza risparmiare allo spettatore brutalità che colpiscono allo stomaco ed emozioni che stringono il cuore, coadiuvato da un veramente grande cast femminile. Musiche di Morricone e fotografia giustamente cupa, anonima, come cupe e anonime (e dimenticate) sono le tristi storie che le cronache della migrazione ogni tanto riportano.