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“Non prevediamo uno share sufficiente per RaiUno. È più competitivo un film”. Così il direttore di RaiUno, Fabrizio Del Noce, aveva motivato lo strano trasloco di ieri della Champions League su RaiTre. D’altronde la media share delle prime tre partite di Champions trasmesse dall’ammiraglia è stata del 18,51, e se “la prima serata di RaiUno – spiegava ancora Del Noce, non supera il 20 è una tragedia. E poi il Milan oramai è qualificato e non è neanche una partita secca. Noi dobbiamo fare in nostri conti”. I conti, però, i signori del palinsesto questa volta li hanno toppati. E i dati Auditel hanno consegnato sulle scrivanie del settimo piano la tanto temuta “tragedia”. Il film di Clint Eastwood (“Potere assoluto”), che nelle previsioni doveva garantire almeno il 20 per cento ha registrato un misero 12,48, con circa tre milioni di audience. Milan-Anderlecht su RaiTre l’hanno vista quattro milioni di tifosi con uno share del 14,39 per cento.
Quale sarà ora la prossima mossa degli uomini del palinsesto Rai? Di certo non sottovaluteranno più Kakà e le sue triplette. E quando l’Isola dei famosi (ieri programma più seguito con cinque milioni di audience) sarà terminata - e quindi già dal prossimo turno del 22 novembre - la Champions League (contenitori post-partita compresi) andrà tutta su Rai Due. A partire dagli ottavi di finale previsti per febbraio, invece, la competizione tornerà su RaiUno. Traslochi che non fanno che evidenziare la follia di aver pagato 55 milioni all’Uefa per i diritti tv della competizione. Se poi qualcuno al settimo piano si fosse preso la briga di controllare come veniva programmata la Champions in casa Mediaset, avrebbe scoperto che su Canale 5 mandavano in onda – almeno nella fase a gironi – solo la Juventus: l’unica squadra capace di garantire share del 30 per cento e oltre sette milioni di audience. Le milanesi andavano in onda su Italia Uno. Con la Juve in B, dunque, la Champions poteva andare da subito su RaiDue. Ma come Del Noce sa benissimo gli ascolti dei “naufraghi” non si toccano.