Il 4 Novembre 1966, non ci fu bagarre politica, non si perse tempo a cercar di addosare la colpa a qualcuno. Semplicemente c'era una emergenza e bisognava fare il possibile per risolverla.
Migliaia di giovani, da tutta italia, si mossero autonomamente per venire a dare una mano. All'unisono la città e la nazione, si unirono per arginare quel disastro, senza bisogno di nessuna somma, ma solo la voglia di fare qualcosa, solo a consapevolezza che c'era chi aveva bisogno e che, in quel momento ogni chiacchera era superflua.
Fu così che non venne distrutto un enorme patrmonio artistico e culturale, e che le cifre delle vittime non salirono alle stelle.
A 40 anni di stanza invece, quell'alluvione non ha insegnato niente, e nonostante il progresso scientifico abbia fatto passi da gigante(da li a 3 anni, l'uomo sarebbe stato sulla luna) ancora oggi molti paesi alluvionati o terremotati vivono in condizioni pessime, molti ancora nei container.
E' andato indubbiamente perso quello spirito di mutuo soccorso, quell'aiutarsi collettivo, che in quegli anni, si andava rafforzando.