Visualizzazione dei risultati da 1 a 6 su 6

Discussione: un mio racconto

  1. #1

    un mio racconto

    Vincent Paughner era un investigatore segreto, nel senso che svolgeva segretamente questo lavoro, perchè sua mamma lo voleva avvocato. Diceva che gli investigatori privati sono disdicevoli, mentre gli
    avvocati si che sono un bel partito! La madre di Vincent prendeva solo rete4 e telemarket e già si immaginava il figlio come un futuro Taormina.
    Ora voi vi chiederete perchè Vincent ha questo nome e cognome americano mentre le altre cose che ho citato sono italiane... boh! famo che nel lontano 1958 un soldato alleato innamorato dell'italia si innamorò
    anche della scollatura di questa (allora) giovane donna, e, contanto che allora rete 4 ancora non esisteva, non era da buttare nemmeno dal punto di vista intellettivo: se la fece, scappò e naque Vincent,
    praticamente un'esportazione americana, tanto che la madre ancora con un certo senso dell'umorismo (ricordo che ancora non esisteva rete4) lo soprannominò "Democrazia"(un' umorismo molto avanti, infatti non
    capì nessuno sta battuta e tutti lo chiamarono Demos).

    Quella sera pioveva, Vince si dondolava nella sedia del suo studio sorseggiando whisky, pensava che aveva quasi finito gli esami di Giurisprudenza, forse sarebbe diventato un vero avvocato: non riusciva a
    pensare di dover abbandonare quel mondo di pioggia, lenti d'ingrandimento, donne che non avrebbe mai potuto avere e lunghi monologhi interiori che aprivano in due il suo fegato dalla bile. Peccato.
    In quel momento sentì bussare, una siluette si poteva già intravedere attraverso il vetro semiopaco della porta, "mmm capelli ricci" pensò. tutti sanno come sono quelle coi capelli ricci, no?
    Sul giradischi un vecchio vinile di Miles Davis, lo odiava, ma serviva a fare scena e per un momento pensò: "finalmente sta scena serve a qualcosa", aprì la porta e si trovò di fronte uno schianto: un vestitino
    verde fasciava un metro e settantacinque di femme fatale col neo vicino alla bocca, bionda, liscia.
    -"Pensavo fossi riccia"
    -"Beh sai, tutti sanno come sono quelle coi capelli ricci, ho preferito farmi una piastra mentre venivi ad aprire, ci hai messo così tempo"
    e gli sputò una folata di fumo in faccia: fumava una sigaretta col bocchino, e questo fece pensare a Vince "sicuramente autoironica, mi piace".
    Si sedette:
    -"Piacere, Nina"
    a quelle parole Vince pensò: "Vincent Paughner" e disse:
    -"certo potrei invertire l'ordine delle parole e sostituire la virgola con un uguale..mmm...ihihihi che simpatico"
    -"è quel che dicono tutti" ribattè Nina.

    Il problema di Nina era il marito: "vede signor Pogders, io l'ho sposato per soldi: il prete mi aveva promesso 5 euro se lo avessi sposato, in realtà era un modo per far fare tutti i sacramenti a un'ebrea e guadagnarsi
    una cattolica in più, mai vidi quei 5 euro!"
    -"brutta storia, anch'io aspetto 5 euro dal mio primo matrimonio.."
    -"solo lei può capirmi." e gli sbuffò in faccia un'altro po' di fumo della stessa sigaretta, ricordiamo, che era attaccata a un bocchino.
    -"beh si in effetti lei ha quell'accento tipico della bassa basilicata che in pochi comprendono, oltretutto molti non vogliono nemmeno credere all'esistenza della basilicata."
    -"scoperto l'inganno il mio caro Jack mi volle lasciare, nessuno vuole una biondona tutta per sè solo perchè abbindolata da un prete, ninfomane peraltro"
    l'ultima parola fece scorrere un brivido nella schiena di Vincent "peraltro... che fraseare ricercato", pensò.
    -"io sono ninfomane, non il prete eh, ci mancherebbe altro no? tutti sappiamo come i preti non abbiano impulsi di alcun tipo"
    la dolce ingenuità di Nina prima fece sorridere Vincent, poi gli fece pensare che aveva detto "io sono ninfomane".... questo compensava l'uso di "peraltro" avrebbe dovuto dire "io lo sono" e non ripetere la parola
    ninfomane così a breve distanza...certo, nel linguaggio parlato le si poteva perdonare, quella in genere era il tipo di donna a cui tutto si poteva perdonare.

    Nina continuò il suo racconto: il povero Jack, scoperto l'inganno, l'aveva lasciata senza dire ne "ah" ne "bah" (nella frase "ti lascio" in effetti non sono essenziali), per la prima volta però lei aveva sentito qualcosa
    dentro, si era innamorata di lui.
    -"vede signor Pagwuallsers, io sono sempre stata una mangiatrice di uomini, poi stavo veramente diventando una vaccona, pesavo ben 50 chili e la dietologa mi ha sconsigliato la carne umana"
    -"ma, Nina, rabbrividisco! Che dietologa è che vieta totalmente un cibo? io dico un po' di tutto senza mai eccedere.."
    -"lo so ha ragione... solo che da quando ho smesso di mangiare uomini ho capito che potevo anche amarli"
    -"va bene, ma cosa devo fare di preciso? Non ho mica la faccia di Alberto Castagna!"
    -"come no, e quella che è?"
    -"ah quella, la faccia di Castagna sotto formaldeide! l'ho presa all'asta di mediaset per mia madre che è fan di rete 4"
    -"capisco"
    -"insomma questa è un agenzia di investigazione privata, mica matrimoniale, o d'amore o come si chiaman ste cose, cos'è che dovrei fare?"
    -"ecco, è che io Jack l'ho ucciso, si fa così quando ci si innamora no?"
    -"beh diciamo che capita.... il trucco sta nell'occultare bene il cadavere"
    -"l'ho portato qua distraendoti fumando una sigaretta col bocchino, i doppi sensi che suscita quest'oggetto sono un diversivo incredibile"

    Un morto in casa! Cosa altro poteva accadere di peggio? In quel momento un marchigiano bussò alla porta.
    Nina estrò, estrasse, istruì...mmm tirò fuori una piccola Smith & Wesson rosa dalla borsetta, uccise il marchigiano e ora si ritrovarono con due cadaveri nello studio. Peggio di così potevano solo bussare altri due
    marchigiani, ma Nina, grande studiosa del Maoismo riuscì a ucciderlo educandone 100, che non bussarono. Erano anni che Vincent aspettava una donna così, fredda, calcolatrice, scientifica, 10 cifre, comunista...
    dopo anni e anni passati ascoltando la voce di Emilio Fede il "Che fare?" diventa un libro su cui sognare come una bambinetta.
    Ma ora quei due corpi stesi sul pavimento lo mettevano in agitazione, se fosse emerso tutto, sua mamma avrebbe scoperto che segretamente coltivava la professione di investigatore...sarebbe stato terribile.
    In quel momento a Vincent venne in mente un'idea geniale: perchè non fare delle magliette per finanziare lo studio?
    Interessante, ma Nina interruppe subito le sue fantasie, era agitata, sudata e non riusciva a parlare, sembrava Vieri, "Vince....cosa facciamo ora..? ci...ci scopriranno!"
    -"Nina, questa è una sfida con te stessa...siediti e stai calma"
    -"cosa devo fare?"
    -"Ricorda cosa ha detto la tua dietologa? Ecco dimenticalo..."
    -"Vuoi che mangi i cadaveri per nasconderli? Ma tu sei matto! Ho perso ben sei chili con questa nuova dieta e non intenzione di riprenderli per la tua stupida mania di occultare"
    -"Lo so..è una dura scelta...Carcere o Effetto Yo-yo, ma ti dico solo una cosa, sono un ottimo cuoco"
    -"mmmm mi piacciono gli uomini che sanno cucinare"
    Così fecero una cena a lume di candela facendo sparire i due cadaveri, e dopo cena, beh...lo sappiamo tutti...
    Un lunghissimo torneo di BackGammon.

  2. #2
    mah... sarà la fame, sarà che sono ignorante...

    ma non ci ho capito un tubazzo se dovevo leggere qualcosa fra le righe...

    mmm... sarà che sto periodo ho in mente solo i controllori automatici... mmm... non va bene... questostudio mi sta facendo proprio male...



    aiuto!!! chi mi spiega?!?!?

  3. #3
    mmmm...

    perchè nessun altro interviene in questo thread?!!?

    Forse perchè si è spaventato della lunghezza del racconto?!?! o semplicemente perchè dopo i primi righi avete rinunciato a leggere che non stavate capendo un tubazzo come me?


    Sick!!! Dovevi scrivere la storia a puntate... così era più emozionante!!!

  4. #4
    :
    ci avevo pensato sai

  5. #5

    L'idea non è male, le parodie del genere noir sono sempre gradevoli.
    Perché, però, non lo curi di più? Innanzitutto se usi il trattino, per i dialoghi, è inutile che usi anche le virgolette. Appesantiscono la lettura.
    E poi sii meno sbrigativo e cura di più lo sviluppo. Non sei un cattivo scrittore (:
    La prima regola di Utonter è: non parlare di Utonter. La seconda regola: non si parla di Utonter - Ich habe eine schön bratwurst in mein leder hosen -... -.-. . -- --- / -.-. .... .. / .-.. . --. --. .

  6. #6
    Originariamente inviato da Fran©esco

    L'idea non è male, le parodie del genere noir sono sempre gradevoli.
    Perché, però, non lo curi di più? Innanzitutto se usi il trattino, per i dialoghi, è inutile che usi anche le virgolette. Appesantiscono la lettura.
    E poi sii meno sbrigativo e cura di più lo sviluppo. Non sei un cattivo scrittore (:
    grazie mille
    in effetti non sono partito da un idea di base ma dalla prima frase che mi è venuta in mente per caso e poi ho continuato senza mai sapere cosa sarebbe avvenuto nella riga dopo...
    questo perchè era per passare le due orette di mattinata che ho vissuto sveglio oggi e perchè volevo fare un racconto destinato al mio blog giusto per far fare due risate ai miei amici...

    se ci prendo gusto e faccio qualcosa di più organizzato e curato farò in modo che lo legga senz'altro

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
Powered by vBulletin® Version 4.2.1
Copyright © 2024 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.