Tralasciando il solito caso di traduzione demente (il titolo originale recita "il vento che scuote l'orzo", tratto da una ballata irlandese sulle rivolte del '700, e rende anche ovviamente di più l'idea) è un film non perfetto, a volte banale e con dialoghi che perdono colpi, forse troppo didascalico, ma genuinamente ispirato dal bisogno di raccontare di una lotta fratricida che ha diviso e divide ancora adesso l'irlanda.
Ambientato nel 1920 ai tempi dell'inasprimento della repressione inglese supportata dall'invio di truppe reduci dalla grande guerra, si concentra sulle scelte di due fratelli prima uniti e poi divisi dagli stessi ideali che li avevano portati alla rivolta.
Emozionante