ROMA - «La Casa delle libertà non ha più senso». Pier Ferdinando Casini lo dice a chiare lettere: «Certi vertici sono ormai inutili. Se li facciano Berlusconi, Fini e Bossi». Per il leader dell'Udc, poi, alcuni riti come la manifestazione di San Giovanni del 2 dicembre appartengono al «passato». Il leader dell'Udc sceglie la trasmissione di La7 «Otto e mezzo» per sancire lo strappo con un'esperienza che giudica ormai conclusa. «Se Berlusconi dice vediamoci, io ci vado come ho sempre fatto. Ma ormai la Cdl non ha più senso per cui i vertici li facciano loro, li facciano Berlusconi, Fini e Bossi. Il ritualismo della Casa delle libertà, quello dei vertici così come quello del palco di San Giovanni, per me fa parte del passato e non di una prospettiva politica del presente». Casini rivendica però l'importanza dell'Udc per il centrodestra: «Senza di noi la Cdl resta all'opposizione per vent'anni. Ma nessuno è così sciocco da pensare una cosa di questo tipo».
BERLUSCONI - L'ex presidente della Camera parla anche di Berlusconi, che dopo la manifestazione di Roma ha invitato l'ex presidente della Camera a ritornare in fretta nella Cdl utilizzando, come metafora, la parabola del figliol prodigo. «Faccio una dichiarazione d'amore: anche quando Berlusconi usa toni padronali come l'ultimatum sul "vitello grasso" mi è simpatico lo stesso». Casini torna anche sulle passate esperienze di governo: «Se uno guarda gli atti votati dall'Udc negli scorsi 14 anni - dice Casini- vedrà che la gratitudine per Berlusconi è riconosciuta in ogni minuto. Non solo per gratitudine ma per la situazione particolare che si era creata sono state votate tante leggi discutibili. L'abbiamo difeso dall'accanimento giudiziario».
MASTELLA - E sulla proposta di Clemente Mastella (leader dell'Udeur) di presentarsi assieme alle elezioni europee del 2009, dice: «Se vuole fare una lista di centro è benvenuto, però per coerenza è chiaro che si dovrà dimettere da ministro». Secondo Casini infatti, non è «coerente» il fatto che chieda una lista comune per poi restare in questo governo
04 dicembre 2006