Quarant'anni fa, oggi
PREMESSA
(sto mettendo tante faccine, immaginine e robe varie perché so che se non attiro l'attenzione tipograficamente fa troppa fatica leggere una discussione di manco 6000 caratteri )
La discussione nasce dagli episodi di bullismo, ma non verte su quelli.
I prevaricatori ed i prevaricati esistono da millenni, parlare di quelli del 2006 non é che me ne importi molto.
Prendo invece spunto da questi casi perché bene o male hanno generato una riflessione sulla situazione giovanile odierna in più o meno menti fredde che hanno provato ad andare oltre alla sterile polemica.
Molti hanno additato la tv, il computer, la radio, i videogiochi, qualunque cosa come fonte del male. Cosa vera fondamentalmente moltissimi contenuti sono fuoriluogo.
Eppure nessuno ha fatto caso al fatto che anche se i contenuti sono fuori luogo, una persona con una coscienza critica sa distinguere cos'é bene e cos'é male. Una volta anche accettato il male (vedi videogiochi violenti etc.), riesce a controllarlo e a non farsi controllare (ovvero l'esperienza violenta rimane nel videogioco, non continua nella vita reale).
Eppure.
Eppure prendendo come esempio emblematico i ragazzi che umiliano il ragazzo autistico, c'é un particolare che é passato in secondo piano: il richiamo al nazismo e l'abiura in diretta nazionale di quei valori.
Ora, una persona che crede in un ideale, giusto o sbagliato che sia, se ci crede veramente ed in modo razionale non può abbandonarlo nel giro di due giorni.
Invece, appena é stato DETTO (manco insegnato, detto) a questi ragazzi che il nazismo é sbagliato, l'hanno sinceramente ripudiato e si sono scusati.
E' fondamentalmente abominevole.
Non é abominevole il chiedere scusa per un errore commesso, anzi! Sia lodato colui che ammette i propri errori e ne CAPISCE la gravità.
Quello che é abominevole é non riuscire ad un età relativamente alta a discernere il male del nazismo in maniera critica e la giustizia di determinati insegnamenti come il rispetto dell'altro propinati in seguito.
E' la mancanza di spirito critico quello di cui parlo: riuscire a capire ciò che é giusto da ciò che é sbagliato senza aver bisogno di qualcuno che viene ad insegnartelo caso per caso.
Ipotizziamo che invece dei valori positivi del rispetto, in seguito gli fossero stati propinati altri valori ma negativi.
Li avrebbero accettati comunque, migliori o peggiori di quelli precedenti.
Sono partito da un caso singolare per far capire il nocciolo. Ora torniamo alla condizione generale.
SVILUPPO
Andiamo oltre la sterile polemica. La definisco sterile perché é metafisica. Ovvero, manca l'esperienza dietro. Chi, dei tanti onorevoli, dei tanti psicopedagoghi, dei tanti psicologi che si sono espressi in questi giorni é uscito dal proprio studio, é andato TRA i ragazzi a discutere faccia a faccia del fenomeno?
Si é parlato di una serie di avvenimenti collettivi senza averne esperienza, e questo mi ha fatto un po' ribollire la bile: se si vuole veramente risolvere un problema, bisogna conoscerne l'entità, non ne si può parlare per sentito dire.
Per cui io vi parlo da ggggiovane in mezzo ai gggggiovani, e anche se la mia opinione vale quanto un soldo di cacio (ovvero quanto la vostra ), posso comunque affermare che quello che dite su di noi (noi ragassuoli italiani) é mediamente vero: ci manca la voglia di fare, l'intraprendenza ed il senso critico.
So anche che tra voi ragassuoli di quarant'anni fa, questa idea circola da tempo per cui possiamo venire a discutere su un territorio comune, no?
Passiamo dunque alla domanda fondamentale:
DOMANDONA
Ma era così anche ai vostri tempi?
Se si guarda alla gioventù che fu, la prima immagine che viene in mente é WOODSTOCK. Gente che viene da qualsiasi parte del mondo, si riunisce per un unico ideale positivo, i simboli prendono potere dalle persone.
Ma é stato veramente così? Ovvero, all'epoca c'era veramente questo sentimento comune di poter fare qualcosa, contrapposto alla nostra forte impotenza? O é stato sempre così, che i giovani sono sempre mancati di intraprendenza, ed in fondo momenti come Woodstock sono solamente dei simboli commerciali pompati di qualcosa mai esistito?
Se é andata veramente come tutti dicono, che é successo nel frattempo?
Io azzardo un'ipotesi. Seguendo come filo quello musicale, é ritrita conoscenza comune che dopo il movimento hippie, per reazione all'impotenza, si é sviluppato quello punk. Da questo si é poi arrivati ai giorni nostri con l'emo, ovvero "IL MONDO E' CATTIVO! UE' UE'! MAMMA MI FANNO LA BUA!"
Raffazzonando queste idee, si può vedere come si sono riflesse sulla gioventù, che però nel corso degli anni é cambiata. Di conseguenza, noi subiamo l'impotenza dei nostri predecessori, generando una mentalità fancazzista e lagnosa.
Ma é così? Si, no, perché?
Grazie dell'attenzione