BOLOGNA - Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al suo arrivo al Motor Show di Bologna è stato contestato da un
gruppo di circa una quarantina di giovani di centrodestra , che hanno accolto il premier con fischi e urla. Diversi gli slogan contro il premier: «Buffone», «Abbasso le tasse» e «A casa».
Il Presidente del Consiglio aveva accolto l'invito del presidente della Promotor, la società organizzatrice del Motor Show, Alfredo Cazzola, a visitare il salone in corso nel quartiere fieristico di Bologna. Appena entrato nell'area, accompagnato dalla scorta, nei confronti di Prodi è partito qualche fischio. Quando il premier è arrivato tra gli stand, i fischi e le contestazioni sono aumentate e Prodi è stato costretto a rifugiarsi nei locali del blocco servizi della manifestazione, scortato da Cazzola e da numerosi agenti delle forze dell'ordine, che hanno formato una barriera di protezione per evitare problemi di sicurezza.
Ricominciata la visita al Motor Show, Prodi è salito sul palco degli spettacoli, dove lo attendevano Red Ronnie e il cantante Gianluca Grignani. «Non siamo qui per fare politica - ha detto Prodi - ma solo per divertirci. Non voglio essere applaudito nè fischiato». A quel punto dall'area del pubblico dei giovani è partita un'altra bordata di fischi.
«Quando siamo arrivati abbiamo visto che eravamo attesi da un gruppo di propagandisti, appartiene alla democrazia, non ho sentito contenuti ma solo insulti. Agli insulti non si risponde, si continua la visita. Guai se la democrazia si ferma davanti agli urli organizzati». Il Presidente del Consiglio ha risposto così a chi gli chiedeva un commento su quello che era accaduto qualche istante prima, al suo arrivo alla manifestazione motoristica in corso nel quartiere fieristico di Bologna.
«Sono venti, organizzati, che ci hanno ricevuto e fischiato in un modo assolutamente maleducato» ha poi risposto a chi gli chiedeva se fosse preoccupato per le contestazioni ricevute. «Adesso vedete che sto girando per i padiglioni - ha detto conversando con i cronisti - e vedete che c'è affetto e simpatia. C'è solo il problema che tutti col telefonino ti fotografano, il che in fondo rende la vita un pò più complicata, ma è una prova di affetto».
«Voglio stigmatizzare in maniera ferma un fatto che in 31 anni di Salone non è mai avvenuto. Ci siamo trovati di fronte a qualcosa di organizzato, un gruppo organizzato preparato all'arrivo del Presidente del Consiglio». Con queste parole Cazzola ha fermamente condannato la dura contestazione che ha investito Romano Prodi appena è uscito dalla macchina all'interno del salone alla fiera di Bologna. «Un coro infame da stadio - ha proseguito Cazzola - che va stigmatizzato in maniera ferma e dura da parte nostra».
10 dicembre 2006