l presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è stato contestato da alcuni studenti all'università di Teheran. Lo rende noto l'agenzia iraniana Fars. «Morte al dittatore», hanno urlato gli studenti tentando di attaccare la tribuna da dove Ahmadinejad stava pronunciando un discorso. La maggioranza degli studenti però, aggiunge la fonte, «hanno lanciato slogan a sostegno del presidente» quando ha risposto che «la minoranza che sostiene che non ci sia libertà di parola sta impedendo alla maggioranza di sentire il mio discorso». Tra i due gruppi sarebbe quindi scoppiata una rissa. Alcuni studenti hanno dato alle fiamme fotografie del presidente persiano mentre un gruppo di ragazze ha fatto cadere e mandato in pezzi una telecamera della televisione di Stato. Quando poi Ahmadinejad ha sottolineato «gli sforzi del governo per la giustizia e la lotta alla corruzione», diversi studenti gli hanno risposto gridando: «È una menzogna». È la prima contestazione ad Ahmadinejad dalla sua elezione nel giugno 2005. L’agenzia di stampa ufficiale iraniana, Irna, non ha menzionato la protesta. La tv di Stato ha dato notizia del discorso del presidente, ma non ha riferito della contestazione.
fonte
per
sdrammatizzare
La Cia non aveva tempo di fornire al Dipartimento di Stato, l'equivalente del ministero degli Esteri, i nomi degli esponenti iraniani sospettati di avere un ruolo diretto o indiretto nel programma nucleare di Teheran ai quali vietare l'accesso nel Paese qualora fossero varate sanzioni nei confronti della Repubblica islamica, sospettata di lavorare all'arricchimento dell'uranio per motivazioni belliche e non civili. Ma i funzionari della struttura che fa capo a Condoleezza Rice non si sono persi d'animo e come avrebbe fatto un qualunque cyberutente ha pensato bene di trovarseli da soli quei nomi. Digitando una richiesta sul motore di ricerca Google...