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Discussione: Sheva? Un cagnolino

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    Sheva? Un cagnolino

    "Sheva è il cagnolino di sua moglie"
    Silvio Berlusconi e il trasferimento dell'ucraino al Chelsea: "Un vero milanista e un vero uomo non si sarebbe comportato così. In casa mia sono io che comando e decido cosa fare. Shevchenko, invece, quando lo moglie lo chiama e lo manda sotto al letto, corre come un cagnolino"

    MILANO, 15 dicembre 2006 - Il destino di questa stagione rossonera è un continuo rimbalzo tra passato e presente. Il passato, manco a dirlo, ha le sembianze di Andriy Shevchenko. Però il distacco dal campione ucraino diventa ogni giorno più netto e le frasi di Silvio Berlusconi, pronunciate mercoledì notte all’uscita dalla cena di Natale del Milan, lo dimostrano: "Un vero milanista e un vero uomo non si sarebbe comportato così. In casa mia sono io che comando e decido cosa fare. Shevchenko, invece, quando lo moglie lo chiama e lo manda sotto al letto, corre come un cagnolino". Frasi forti, che dimostrano la delusione per la scelta di Andriy: una decisione della moglie che il giocatore ha solo subito, come ha dichiarato lo stesso Berlusconi mercoledì. Poi il presidente del Milan ha commentato l’attuale primato dell’Inter: "E’ in testa, magari riuscirà a vincere dopo 12 anni di sconfitte. Stiamo dando solidarietà ai cugini, vorrà dire che per i prossimi 12 anni torneremo a vincere noi".
    KAKA’ - Se il passato è Shevchenko, il presente e probabilmente il futuro è Ricardo Izecson dos Santos Leite. Kakà è il campione che anche in una stagione difficile come questa fa sognare i dirigenti e i tifosi. Per la verità sognano anche dirigenti e tifosi del Real Madrid, ma Berlusconi non perde occasione per ribadire l’incedibilità del brasiliano: "Gli ho detto che il Milan di oggi si riconosce in lui come uomo-simbolo, non solo per le sue doti di atleta, ma anche per le sue doti umane. Ha la faccia pulita, è un bravo ragazzo, credo che con la sua bellezza sia molto simpatico alle tifose, ma anche i tifosi possono riconoscersi in lui, per la sua sincerità". Kakà gli ha risposto così: "Sono molto contento di queste parole, il Milan è il più grande club del mondo. E la mia voglia di restare qui è fortissima". E Berlusconi ha chiuso il siparietto in questo modo: "Bene, quindi sto tranquillo. Noi sapevamo per la verità già nel 2003, quando arrivò al Milan, che era un grande giocatore, ma francamente non pensavo potesse davvero diventare un simbolo. Mi sento molto orgoglioso di avere con noi il giocatore numero uno al mondo".
    http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadr...ONISHEVA.shtml

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