Scontri a fuoco e tensione alle stelle nei Territori palestinesi all'indomani della decisione del capo dell'Anp Abu Mazen di anticipare le elezioni presidenziali e parlamentari. Una scelta che Hamas ha definito "un colpo di stato" e un viatico per la "guerra civile".
L'episodio più grave è avvenuto stamane nella striscia di Gaza: uomini armati e mascherati che indossavano uniformi come quelle dei militanti di Hamas hanno assaltato all'alba un campo di addestramento della guardia presidenziale uccidendo un ufficiale. Un portavoce del braccio armato di Hamas, Abu Ubaida, ha smentito che il gruppo sia coinvolto nell'attacco.
Secondo una fonte della guardia presidenziale, membri del movimento islamista del primo ministro Ismail Haniyeh hanno "assaltato" un campo di addestramento della forza, accusata da Hamas di avere cercato di assassinare pochi giorni fa il premier al varco di Rafah mentre rientrava dall'Egitto, ferendo varie persone tra cui suo figlio.
A compiere l'assalto, ha detto un alto ufficiale alla Reuters, erano in decine. Hanno ferito una guardia all'ingresso del campo e poi l'hanno uccisa sparandogli a bruciapelo. Hanno bruciato decine di tende e ci sono stati pesanti scambi con armi automatiche e lanci di razzi anticarro. Sempre secondo l'ufficiale, cinque guardie sono rimaste ferite.
La tensione era altissima da settimane ma si è acuita dopo l'attacco al convoglio di Haniyeh al valico di Rafah e dopo l'annuncio delle elezioni anticipate dato da Abu Mazen. Dopo otto mesi di coabitazione armata con il governo di Hamas, il capo dell'Anp ha scelto la via dello scontro e del rischio per uscire dal tunnel di una crisi sempre più pericolosa, mettendo in gioco anche il proprio futuro politico.
La decisione del presidente, contestatissima da Hamas e dai gruppi più radicali, che la definiscono illegale e anticostituzionale, anzi un "golpe", apre un periodo di circa sei mesi di grande incertezza per la politica palestinese.
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